Ogni anno diventa difficile scegliere dove trascorrere le proprie vacanze estive, non si sa mai cosa aspettarsi dalla visita di un altro paese. Quest’estate mi sono informata su luoghi freddi, verdi, dove i mezzi pubblici fossero efficienti. Indecisa tra paesi scandinavi e Regno Unito, infine la mia scelta finale è stata la Scozia. Chi come me sente il forte bisogno di evadere ogni qualvolta possibile dalla propria routine, ha ben presente la bellissima sensazione che si prova alla partenza. Così, molto informata su quali luoghi visitare, ho scelto di partire ovviamente dalla capitale scozzese, Edimburgo, per visitare solamente la costa ovest fino ad approdare a nord nella meravigliosa isola di Skye.
Edimburgo è divisa nell’Old Town e nella New Town. Il periodo migliore per visitarla era proprio quello che ho scelto io, cioè agosto, poiché le strade ospitano il rinomato Fringe Festival che accoglie artisti di strada da tutto il mondo. In primo piano lungo le vie vi erano sempre spettacoli di cornamusa che dimostravano la fierezza nella loro tradizione, ma in parallelo vi erano altri artisti di ogni genere e da ogni luogo: commediografi, ballerini, giocolieri, musicisti. Gli scozzesi dunque sono un popolo ancorato alle tradizioni – tanto che spesso uomini indossavano camicia, cravatta, kilt, bastone e cilindro – ma che accoglie volentieri anche nuove proposte ed esperienze.

Molti sono gli italiani ad Edimburgo, soprattutto persone che da anni hanno aperto ristoranti. Come ben si sa gli inglesi hanno ben diverse abitudini alimentari rispetto alle nostre: per esempio i supermercati tenevano pochissima verdura, mentre invece molta carne e pietanze in scatola, cibi solamente grassi. L’olio che usano è fritto, e in quel che cucinano vi è praticamente sempre del fritto. Perciò gli italiani che si sono trasferiti molti anni fa hanno fatto in tempo a fare molta fortuna. Buoni piatti tipicamente scozzesi sono il salmone, la carne Angus, e piacevole è la colazione all’inglese, che fornisce il giusto apporto di energia per affrontare le lunghe camminate. Edimburgo è dunque una città in cui italiani come noi potrebbero vivere serenamente: le esperienze di questi ristoratori esortano a non abbattersi quando si fatica a trovare lavoro da noi, anzi a provare a cercare in altri luoghi e realtà.
La Scozia, toccata dall’Oceano Atlantico, si presenta come una terra di roccia, acqua e venti, ma di incommensurabile bellezza ed eleganza. Il clima è abbastanza imprevedibile: da sereno, dopo pochi minuti può cambiare. Ma credo che questo sia un punto di forza, i paesaggi verdi hanno molto più fascino quando avvolti dalla nebbia. E ormai ogni abitante dell’isola è abituato ai cambiamenti climatici: sia gli umani, che la fauna. In Scozia infatti risiedono grandi colonie di uccelli e altri animali selvatici che mai avevo avuto l’occasione di vedere altrove, come le foche.
Il mio viaggio da Edimburgo all’Isola di Skye è avvenuto in autobus: gli scozzesi hanno efficienti linee bus che collegano le maggiori città, e compagnie minori che collegano invece posti vicini e sono perlopiù usate dai cittadini. L’abbonamento che ho fatto io, “Citylink Explorer Pass”, permette di viaggiare illimitatamente per 5 giorni al prezzo di 80 euro. Un buon metodo se si vuole risparmiare, dato che le automobili vengono date ai giovani solo tramite una sovrattassa elevatissima.

Prima di approdare a Skye, obbligatoria è la visita all’Eilean Donan Castle, un castello costruito nel punto di incontro tra tre laghi.
La meta principale del mio viaggio era l’isola di Skye, detta anche “Misty Island” per l’aria magica e la fitta nebbia che la avvolge. L’aspetto negativo di cui nessuno parla è la presenza di moscerini, i cosiddetti “midge”, assai voraci, che per quanto fastidiosi siano comunque non tolgono fascino al luogo.

L’isola è un posto molto piacevole da visitare, assai diversa dalla realtà di Edimburgo e delle grandi città: poche case, cittadini agricoltori e spesso impegnati nelle loro faccende di casa. Una cosa che ho potuto notare è che i giovani dell’isola sono solo liceali o di età minori. Nelle Isole infatti le università non esistono e quindi chi vuole intraprendere altre carriere deve allontanarsi dal luogo di nascita. Per questo motivo, unito al fatto che il luogo è molto isolato e la vita sociale è racchiusa alla famiglia, un italiano faticherebbe a viverci.
Il centro dell’Isola è Portree, cittadina portuale che affaccia e riflette sull’acqua una serie di casette colorate e affascinanti. Gita imperdibile nell’Isola di Skye, come già detto, è quella al Dunvegan Castle, bellissimo castello sulle rive di Loch Dunvegan, golfo a nord della Scozia ornato da giardini verdi meravigliosi e circondato da colonie di foche raggiungibili grazie ad una piccola imbarcazione di legno da 6 posti.

Altra attrazione dell’isola di Skye è la zona nord-est sopra Portree , la più incontaminata: il Quiraing. Montagne basse e verdi confinanti con l’oceano, un paesaggio tanto bello da farti davvero emozionare. Attrattive principali di questa zona sono il Kilt Rock, una cascata a picco sul mare, e l’Old Man of Storr, una roccia a 719 metri di dislivello. Il paesaggio dalla cima dell’Old Man of Storr è dato dall’oceano all’orizzonte, da grandi laghi e dal verde dei prati, un luogo davvero stupefacente e quasi surreale.


Sempre a Skye, imperdibili sono le Fairy Pools, letteralmente “piscine delle fate”: un susseguirsi di cascate grandi e azzurre, avvolte da montagne basse ma assai verdi e spesso da una fitta nebbia che rende lo spettacolo ancora più speciale.

La Scozia è dunque un’ottima meta turistica, con paesaggi molto differenti dai nostri ma assai suggestivi. La consiglio a chi ha voglia di immergersi nella natura selvaggia, di camminare, di scoprire, di sedersi e godersi il momento infischiandosene della pioggia e della nebbia.
Federica Giovannoli