Valdastico, storia di un’autostrada infinita

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Il termine nord della A31, all'altezza di Piovene Rocchette (fonte foto: www.ladomenicadivicenza.gruppovideomedia.it)
(Il termine nord della A31, all’altezza di Piovene Rocchette. Fonte foto: www.ladomenicadivicenza.gruppovideomedia.it)

Era la fine degli anni sessanta quando, in pieno boom economico e con la Democrazia Cristiana saldamente al governo in Italia, tre deputati – proprio della Dc – cominciarono a discutere riguardo un’arteria autostradale che avrebbe dovuto collegare le loro tre province d’origine, Trento, Vicenza e Rovigo. Si trattava, rispettivamente, di Flaminio Piccoli, Mariano Rumor e Antonio Bisaglia.

Il progetto, rinominato scherzosamente “Pirubi” dalle iniziali dei tre politici, vide la luce nel 1972, e nei successivi quattro anni si procedette alla costruzione dell’arteria, in forma però ben più ridotta rispetto alle ambiziose idee iniziali. Il piano originario, infatti, prevedeva un’autostrada che partisse da Badia Polesine, a Rovigo, per sbucare a Vallaringa, tra Trento e Rovereto, attraversando i rilievi vicentini. La parte effettivamente realizzata in seguito, però, fu solo quella centrale, compresa tra Vicenza e Piovene Rocchette, una quarantina di chilometri inaugurati nel 1976. Questo a causa della forte opposizione dei Comuni trentini, contrari a vedere la loro provincia attraversata da un’arteria di questo tipo. La stampa dell’epoca, dal canto suo, ci mise del proprio, sottolineando il forte impatto ambientale che una infrastruttura di queste dimensioni avrebbe generato. Le perplessità della Regione Trento, invece, derivavano dal fatto che difficilmente, a detta loro, si sarebbe rientrati in tempi brevi dall’investimento, vista la scarsa percorrenza prevista.

Negli ultimi anni, però, la situazione è cambiata, e in aiuto della tanto discussa Valdastico sono giunte alte due autostrade, ossia la A4 e la A22 (la Brennero-Modena, per intenderci): infatti, le imminenti scadenze delle concessioni di gestione delle due arterie sopra citate, rispettivamente per il Veneto e per il Trentino, hanno spinto le due regioni ad un cambio di rotta sulla questione. La domanda principe è: come ottenere una proroga alla concessione della gestione di A4 e A22? Facendosi carico di significativi investimenti. E quale investimento migliore di un’ulteriore arteria autostradale? Nessuno, appunto. I contatti, quindi, sono ripresi, con l’ideazione di un progetto condiviso che tenga conto delle richieste del Trentino di un leggero cambio del tracciato. Dopo che nel 2010 Attilio Schneck, Presidente della Provincia di Vicenza, aprì un bando europeo per la progettazione del nuovo tratto, la cosiddetta Valdastico Nord, nel 2012 sono iniziati i lavori fino al Comune di Valdastico, ai confini con il Trentino.

Manca ancora da rendere conto, però, delle sorti della cosiddetta Valdastico Sud, quella sotto Vicenza. E da questo punto di vista l’anno chiave è il 2005, quando le Province di Vicenza, Padova e Rovigo, unite a 22 Comuni interessati, hanno trovato un accordo per il prolungamento a Sud dello svincolo con la A4, per altri 54 chilometri fino al collegamento con la Statale 434 Transpolesana. In questa direzione, almeno, i lavori sono proseguiti a gonfie vele.

Il 22 settembre 2012, infatti, è stato aperto il tratto tra la A4 e Longare Montegaldella (6,5 km). Nel 2013 è stata la volta di altri 8 km fino ad Albettone-Barbarano Vicentino. Il 30 giugno 2014 sono stati aggiunti altri 6,5 km fino ad Agugliaro. Il 15 dicembre 2014, invece, è stato aperto il tratto di 18 km tra la Transpolesana e Santa Margherita d’Adige. Merita particolare attenzione il tratto tra la stessa Santa Margherita e Noventa Vicentina, 8,5 km inaugurati il 23 marzo 2015 ma costruito in trincea, ossia sotto la quota del piano campagna. Questo a seguito di un ricorso dell’associazione inglese Landmark Trust – presieduta da Carlo d’Inghilterra e che ha come obiettivo quello di ristrutturare e rendere disponibili per le vacanze luoghi e costruzioni storiche – per evitare di deturpare il paesaggio attorno a Villa Saraceno.

Il tratto mancante, e che quindi completa definitivamente il percorso della Valdastico Sud, è stato inaugurato oggi. Si tratta di 5,5 km tra Agugliaro e Noventa Vicentina, che portano a 88,7 i km totali di percorrenza tra Piovene Rocchette e la Transpolesana. Per gli ultimi 39 km, quelli della Valdastico Nord fino al congiungimento con la Modena-Brennero, bisognerà attendere ancora. Solo se la Regione Trentino darà il via definitivo ai lavori si potrà dire che la “Pirubi”, la A31, con i suoi 127,7 km totali, sarà definitivamente completata.