Torreglia, rissa tra profughi: in tre all’ospedale

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(Foto: www.quotidianomolise.com)
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Tra i tornanti di Torreglia non si trova pace. Dopo l’esodo di profughi approdati lo scorso 8 giugno, ora la cittadina termale torna nell’occhio del ciclone. Urla, grida e schiamazzi sembrano essere divenute una routine poco piacevole nella zona di via Abate Barbieri che vede come attori protagonisti alcuni degli immigrati accolti dai privati nelle case di accoglienza.

A giugno l’arrivo e la tentata fuga, a luglio l’apparente adattamento e ora, oramai a fine agosto, torna l’allarmismo tra la cittadinanza. Nelle ultime settimane nei luoghi di accoglienza il clima si è fatto sempre più teso, trovando il proprio apice nei giorni scorsi. Caldo, cibo o qualche incomprensione: chissà cosa ha spinto alcuni dei rifugiati a trasformare una discussione in una vera e propria rissa che ha portato tre africani a ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso. Coinvolti nella zuffa anche i cinque minorenni ospitati nel rifugio termale che, nonostante gli scontri, sono rimasti illesi.

Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per la cittadinanza di Torreglia che, nonostante la tolleranza acquisita nel corso del tempo, torna a protestare. “Sicurezza e sanità messe a rischio”, è questa la voce che riecheggia tra la maggior parte dei cittadini che sia in municipio che nei social impazza. Il sindaco Filippo Legnaro auspica a un miglioramento della situazione nel momento in cui il numero di rifugiati in villa Barbieri diminuirà ribadendo di «non essere contro l’accoglienza, però così com’è gestita non va bene». Secondo il regolamento urbanistico, infatti, è stato ben superato il numero di persone ospitabili negli alloggi disposti dai privati proprietari delle case di accoglienza e di ciò ne faranno presente le amministrazioni all’incontro in Provincia promosso dal presidente Soranzo.

Legnaro rasserena i propri concittadini facendo appello al documento stilato e controfirmato lo scorso giugno con alcuni sindaci di comuni limitrofi di Abano, Teolo, Battaglia e Galzignano in cui viene espresso il totale disaccordo verso le Istituzioni che hanno abbandonato le amministrazioni locali a loro stesse nella gestione del problema dell’immigrazione. In attesa dell’incontro di settimana prossima tra Provincia, Prefettura e amministrazioni comunali, il primo cittadino di Torreglia propone di disporre alcuni “lavori socialmente utili” ai profughi, in modo tale di calmare la tensione sia da parte della cittadinanza sia all’interno del gruppo di rifugiati.