Terrorismo, rafforzata anche in Veneto la sorveglianza degli obiettivi sensibili

0
437
Foto: it.wikipedia.org
Foto: it.wikipedia.org

“Non esiste un Paese a rischio zero”. A dirlo, qualche giorno fa, il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Nessuno oggi può pensare di essere completamente al riparo da eventuali attacchi terroristici. In un mondo che viaggia su una dimensione globale, il pericolo diventa globale. Soprattutto ora che il fondamentalismo islamico ha dimostrato di saper colpire, con la stessa ferocia di sempre, i cuori pulsanti della civiltà europea: la Francia, Parigi. E il diritto alla libertà di espressione.

Anche in Italia l’attenzione è alta. Il Viminale ha disposto il rafforzamento della sorveglianza agli obiettivi sensibili, ovvero tutti gli edifici, i simboli e gli spazi di aggregazione che potrebbero finire nel mirino degli estremisti. Il Veneto non fa eccezione: le misure di sicurezza sono state aumentate anche nella nostra regione, dove si trovano diversi luoghi considerati potenzialmente a rischio. A confermarlo al “Mattino” il questore di Venezia, Angelo Sanna: “In questo momento per il nostro Paese non c’è un particolare allarme, ma non possiamo ritenerci immuni da possibili attività di gruppi terroristici. Sicuramente la Francia ha una situazione sul fronte terrorismo ben diversa dalla nostra e molto complessa, ma anche noi ora dobbiamo fare i conti con coloro che vivono in Italia e hanno abbracciato la causa del fondamentalismo islamico. La Digos di Venezia, in perfetta sintonia con gli altri uffici del Veneto, da mesi sta monitorando la situazione su questo fronte.”

La città lagunare è sicuramente l’obiettivo numero uno da proteggere, in virtù dei consistenti flussi turistici e della presenza di un aeroporto intercontinentale. Ma anche Padova, con la Basilica del Santo, potrebbe rappresentare un possibile bersaglio. Già in una relazione pubblicata su “Il Giornale” lo scorso ottobre, il capo dei Servizi Segreti marocchini annunciava di aver neutralizzato una cellula terroristica pronta ad attaccare il centro della cristianità patavina, oltre che Bologna e Milano. “Spetterà solo alle forze dell’ordine valutare e prendere decisioni in merito ad un’eventuale aumento della sicurezza del Santo. Il lavoro che va fatto deve essere di prevenzione, perché in Francia c’è stata qualche falla” ha commentato Bitonci.

Davide Permunian