
Era nell’aria da giorni e adesso è arrivata anche l’ufficialità. Sembra avviarsi finalmente al lieto fine la vicenda Santa Tecla. Lunedì, infatti, è stato raggiunto l’accordo che permetterà alle dipendenti licenziate di trovare una nuova collocazione. A dare l’annuncio, nella tarda serata di ieri, sono state proprio le dirette interessate attraverso un comunicato pubblicato sulla loro pagina Facebook:
“Ieri firmato l’accordo definitivo tra la maggior parte delle lavoratrici e la controparte per un’assunzione a tempo indeterminato presso Oic delle lavoratrici licenziate con la lettera del 23 dicembre 2013 e a casa dal 1 febbraio 2014. La lotta quando orientata ad obbiettivi scelti dai lavoratori paga sempre, non era vero che non si poteva fare nulla.”

Oggi alle ore 17 nella sede padovana dell’Usb, il sindacato che ha sostenuto passo passo le ex operatrici della Santa Tecla, si terrà la conferenza stampa che illustrerà i dettagli dell’intesa. Verrà quindi scritta la parola fine su una vertenza durissima, trasformatasi ben presto in uno scontro politico tra Regione e diocesi di Padova con il Comune di Este impegnato in un difficile tentativo di mediazione. Coinvolte direttamente anche le parrocchie del Duomo e di Santa Maria delle Grazie: don Luciano Carraro (ora sostituito da don Franco Rimano, che ha rimesso la presidenza della Fondazione nelle mani del vescovo) e don Lorenzo Mocellin facevano parte del Cda della Santa Tecla. In tutti questi mesi le dipendenti licenziate hanno messo in atto diverse manifestazioni di protesta, alcune delle quali eclatanti: sit in fuori dalle chiese e un presidio permanente sulla Padana Inferiore. Ora, dopo una lunghissima battaglia, avranno la possibilità di essere assunte in qualità di operatrici sociosanitarie nella “Casa dei Fondatori” di Padova, struttura di eccellenza dell’Oic con i suoi 144 posti letto per anziani non autosufficienti. Le condizioni lavorative dovrebbero rimanere le stesse di cui godevano nella Santa Tecla, e questo pare essere il motivo che avrebbe spinto il sindacato ad accettare la proposta.
Davide Permunian
Era nell’aria da mesi solo che volevano vincere il braccio di ferro col datore ‘proprietario’. E non l’hanno vinto: non tornano ad Este ma vanno a 30 km.
Frange di cigiellone che difendevano il diritto di essere in malattia anche per andare a sfilare col partita il 1° maggio (filmate), il ‘diritto di fumare la sigaretta con intervallo, tutti i troppi ‘diritti acquisiti’ grazie a coperture sindacali esagerate accumulatesi nel tempo.
Questa è la sua opinione e va rispettata. Noi, per quanto ci riguarda, ci limitiamo a raccontare i fatti. A ogni modo ritengo abbia semplificato parecchio una questione decisamente più delicata e complessa. Saluti
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