ESTE. Il tema della qualità dell’aria torna a essere oggetto di aspra contesa politica. A sollevarlo “L’Altra Este”: «I dati Arpav riportano per la nostra città informazioni tranquillizzanti sul Pm10 registrando appena 33 superamenti, dall’inizio dell’anno ad oggi, del limite giornaliero di 50 mg/mc previsti dalla legge contro i 62 di Padova e i 46 di Monselice. Tuttavia da mesi nel sito dell’ente i dati validati di Este non vengono più riportati. E se guardiamo i dati in diretta scopriamo che dal 12 al 21 ottobre siamo sempre andati oltre il limite. Se il sito funzionasse a quanti giorni di superamento potremmo essere?» si domanda l’associazione. Rincarano la dose le Civiche d’Este, che puntano il dito contro il Tat, il Tavolo ambientale territoriale: «Che fine ha fatto e a cosa serve? Quali azioni concrete l’Amministrazione e l’assessore competente hanno messo in campo per mitigare una situazione pericolosa per la salute degli atestini?»
La replica del diretto interessato non si è fatta attendere: «Non accetto più critiche puramente strumentali» sbotta Sergio Gobbo, che precisa come gli sforamenti consecutivi siano nove e non dieci. «La qualità dell’aria che respiriamo è importante ache per noi. Il Comune sta facendo la sua parte ed è in contatto costante con Arpav: venerdì prossimo avremo una riunione nella quale affronteremo anche questo argomento e chiederemo la sostituzione della centralina di Este. Se necessario siamo disposti anche a compartecipare alla spesa».
Il problema del Pm10, come è noto, interessa l’intera Pianura Padana. E a chi invoca il blocco del traffico per risolverlo, l’assessore all’Ambiente risponde così: «È ormai dimostrato che azioni di questo tipo non hanno nessuna efficacia reale. Nei tavoli regionali e interregionali adesso si ragiona su altre soluzioni». Il meteo negli ultimi giorni sta dando una mano: la perturbazione di domenica ha abbassato di parecchio i livelli delle polveri sottili. Quanto alle critiche sul Tat, Gobbo si chiede: «Come può chi non ha mai partecipato alle riunioni valutarne l’utilità? Questo strumento su diverse questioni, tra cui quella dei Css, ha invece dato un contributo determinante».