Pfas, Gallana: serve intervento straordinario dello Stato

Il Tavolo Ambientale Territoriale torna ad affrontare il tema dell'inquinamento delle acque. Il sindaco: «Faremo analisi a campione»

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ESTE. I Pfas tornano sotto la lente d’ingrandimento del Tat. Lunedì pomeriggio nella Sala Consiliare del Municipio di Este si è riunita la commissione appositamente creata all’interno del Tavolo Ambientale Territoriale per discutere del problema. Presenti, oltre a numerosi sindaci e amministratori del territorio, anche rappresentanti delle associazioni di categoria, ambientalisti, personale del Genio Civile e del Centro Veneto Servizi, la direttrice Ivana Simoncello e il dottor Antonio Ferro per il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, il direttore dei Dipartimenti provinciali di Padova e Rovigo Vincenzo Restaino e il geologo Massimo Mazzola per l’Arpav.

«L’inquinamento da Pfas è un delitto contro l’ambiente e il territorio. La situazione è costantemente controllata, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Per questo a Este abbiamo avviato un censimento puntuale dei pozzi per aggiornare la mappatura delle fonti idriche e verificarne lo stato di salute. Il Comune si farà carico di effettuare analisi a campione» ha annunciato il sindaco atestino Roberta Gallana. Nella prima seduta della Commissione del Tat dedicata ai Pfas, lo scorso 12 dicembre, il Centro Veneto Servizi aveva comunque evidenziato come gran parte dei Comuni della Bassa Padovana siano esenti da contaminazioni, essendo riforniti da acqua che proviene dalla fonte di Camazzole o da centrali di potabilizzazione. Fa eccezione, come è ormai noto, il Montagnanese.

Proprio il sindaco della città murata Loredana Borghesan, che nelle scorse settimane si è detta pronta a valutare un’azione collettiva di tutela contro i responsabili dell’inquinamento da Pfas, chiede ora di accelerare i tempi. «Sono state proposte delle soluzioni progettuali percorribili da parte di organi tecnici superiori. Mi riferisco all’estensione della condotta Monselice-Ponso fino a Montagnana per quel che riguarda l’acquedotto. Per quel che riguarda la parte irrigua la realizzazione di una condotta che corra in parallelo al Fiume Fratta prelevando acqua dell’Adige, soluzione proposta dal Consorzio di Bonifica. Adesso il mio appello è quello di fare presto: servono finanziamenti per mettere subito in sicurezza il nostro territorio. Dobbiamo essere però tutti uniti nel chiedere a gran voce di essere al centro di questo percorso». Intanto Gallana chiama in causa Roma: «C’è bisogno di un intervento straordinario dello Stato a sostegno degli sforzi già in atto per garantire la massima tutela sanitaria a garanzia della popolazione e delle realtà economiche».