
Il 2016 si apre con un’iniziativa importante. Nei prossimi mesi presso l’ospedale di Schiavonia verrà realizzato il progetto “Culla per la vita”, con lo scopo di proteggere i neonati che vengono abbandonati e tutelare le madri garantendone l’anonimato. L’iniziativa prevede la costruzione, accanto al Pronto Soccorso dell’ospedale, di un piccolo edificio nel quale sarà inserita una culla per accogliere il bambino. Un sistema di telecamere sorveglierà h24 l’interno dell’edificio (culla e bambino), così facendo le madri in difficoltà potranno agire nel pieno anonimato e allontanarsi senza essere riconosciute; un’allarme avviserà il personale medico della presenza del piccolo e a partire da questo momento verranno attuate le procedure per i neonati non riconosciuti e quelle di adozione.
Il progetto costituisce il completamento della normativa sul parto anonimo, poiché non tutte le donne possono o vogliono recarsi in ospedale per partorire. La legge italiana prevede il diritto delle donne di partorire in ospedale senza lasciare le proprie generalità e quindi nel pieno anonimato e di non essere perseguite nel caso in cui il riconoscimento del figlio non avvenga.
Le Culle per la vita sono ampiamente distribuite in Veneto (Camposampiero, Padova, Treviso, Venezia-Mestre, Vicenza, Verona) e nel territorio nazionale; esse costituiscono una moderna riedizione delle medievali Ruote degli Esposti. Questo progetto – avviato nel 1992 dal dott. Giuseppe Garrone, fondatore del Movimento per la Vita di Casale Monferrato – risponde a un gesto estremo di rifiuto offrendo la possibilità a tutte le madri in difficoltà e che non possono prendersi cura del proprio figlio di metterlo in salvo, arginando episodi di abbandono.