Nuova tecnologia contro il tumore alla prostata all’ospedale di Monselice

Operati ieri i primi tre pazienti con "Focal One", che sfrutta la termoablazione robotizzata Hifu. Approccio meno invasivo, degenza più breve e migliore qualità della vita

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L’équipe di Urologia dell’ospedale di Monselice al lavoro con “Focal One”

MONSELICE. Si chiama “Focal One” ed è il dispositivo più all’avanguardia tra quelli oggi disponibili per il trattamento focale – ovvero strettamente limitato alla zona di tessuto malato – e non chirurgico del cancro alla prostata. La nuova apparecchiatura ha debuttato martedì all’ospedale di Monselice, tra i primi in Italia a dotarsene, con tre interventi programmati su altrettanti pazienti. Non è la prima volta che la tecnologia di termoablazione robotizzata Hifu (acronimo dell’inglese High intensity focused ultrasound, ovvero “ultrasuoni focalizzati ad alta intensità”) viene utilizzata all’interno del reparto di Urologia del “Madre Teresa di Calcutta”, anzi: sono stati circa 300 gli interventi di questo tipo eseguiti prima dell’arrivo dell’ultimo “Focal One”.

La nuova apparecchiatura «permette di effettuare la pianificazione del trattamento dei volumi di tessuto prostatico in modo preciso e flessibile, tramite la semplice marcatura elettronica del profilo dell’area selezionata, dell’intera prostata o di un solo lobo», ed è in grado di «offrire risultati oncologici confrontabili rispetto alle tecniche tradizionali, con effetti collaterali inferiori rispetto alle tecniche chirurgiche e non chirurgiche consolidate, per il mantenimento di una migliore qualità di vita per i pazienti, offrendo una valida opzione terapeutica disponibile anche a costi inferiori rispetto ad altre metodiche», come spiega il dottor Antonino Calabrò, direttore dell’Unità operativa complessa di Urologia. «Una novità che, oltre a contribuire in modo importante a diminuire le complicanze, riduce il disagio per il paziente e ne velocizza i tempi di ripresa» il commento del direttore generale dell’Ulss 6 Euganea Domenico Scibetta.

Il cancro della prostata è una patologia che si colloca ai primi posti per prevalenza di neoplasia nel maschio adulto e la sua incidenza è in crescita per via della correlazione con l’aumento dell’età media della popolazione. I trattamenti oggi esistenti sono sostanzialmente di due tipi, chirurgici (prostatectomia radicale a cielo aperto, laparoscopica tradizionale o robotica) e non chirurgici (radioterapia, ormonoterapia, chemioterapia). La scelta è soggetta a vari fattori fra cui lo stadio della malattia, il grado di malignità, l’età e stato di salute del paziente, la presenza di comorbidità. La neoplasia è da anni all’attenzione dell’Organizzazione mondiale della Sanità a causa dell’elevato livello di over-treatment (livello eccessivo di trattamento) che si riscontra senza che questo sia bilanciato da migliori risultati clinici o da migliore qualità di vita dei pazienti. Per questo, la ricerca clinica ha da anni indirizzato i propri sforzi verso i trattamenti focali.