Montegrotto 2030, il programma per il futuro (sostenibile) della città

Esperti di settore, professori universitari e realtà locali si sono confrontati lunedì sera all'Hotel Petrarca. Si punta sulle energie rinnovabili e sul turismo sostenibile

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MONTEGROTTO TERME. Sala dell’hotel Petrarca gremita. L’evento: una conferenza per spiegare i progetti in cantiere a Montegrotto Terme nel prossimo futuro. Lunedì sera moltissimi cittadini erano presenti per ascoltare il direttore di ricerca della sezione patavina dell’Istituto nazionale di fisica nucleare Alberto Guglielmi, il professore del dipartimento di Ingegneria Industriale Michele De Carli e il presidente di Gestione Unica Bioce Aldo Buja. Tra il pubblico anche diversi albergatori e commercianti della zona, chiamati in maniera diretta a intervenire sul territorio, in un senso di comunità sul quale si è posto spesso l’accento durante la serata, per programmare il futuro turistico e ambientale del territorio termale. Un progetto, quello riguardante l’utilizzo delle acque termali, che ha iniziato a veder luce poche settimane dopo l’insediamento dell’attuale amministrazione, con un’intensa interazione fra il professor Guglielmi e il sindaco Riccardo Mortandello. Diverse erano allora le possibilità esplorate, con risultati talvolta sorprendenti. Fra questi, la non convenienza di sfruttare l’acqua calda a 85°C per la produzione di energia elettrica. Un concetto affrontato anche durante la serata di lunedì.

Ha aperto la serata il sindaco Mortandello: «Abbiamo ritenuto opportuno concentrarci sia su di un’azione quotidiana che colmi il gravosissimo gap che si è creato in tanti anni di mala amministrazione», ha affermato il primo cittadino. «Ambizioni progettuali che si possono tradurre in concreta realtà e che non considerano il semplice ambito amministrativo comunale, ma puntano a ragionare e inserire Montegrotto Terme in un sistema territoriale più ampio». All’intervento del primo cittadino è seguita l’introduzione alla serata del professor Guglielmi, fisico del Cern di Ginevra e uno dei principali attori dei progetti discussi in serata. Diversi i temi toccati dal docente di Fisica, in particolare per quanto concerne le applicazioni della fisica del Cern nella vita di tutti i giorni, ma non solo: global warming, sviluppo sostenibile e progetto Icarus, nonché le illustrazioni delle diverse possibilità vagliate nel corso dei mesi per l’utilizzo di acqua termale per scaldare gli edifici.

Si è parlato anche di strategia Europa 2020, ovvero del programma dell’Ue che tocca diversi ambiti: occupazione, ricerca e sviluppo, istruzione, povertà ed esclusione sociale e cambiamenti climatici ed energia. In particolare su quest’ultimo tema è intervenuto Aldo Buja. La strategia dell’Ue prevedeva la riduzione del 20% delle emissioni di CO2, l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili del 20%, e l’aumento dell’efficienza energetica del 20%. «In passato si è spesso ragionato sul tema del recupero energetico delle acque termali ma forse i tempi non erano maturi», ha affermato il presidente di Gestione Unica ricordando diversi progetti poi arenati (Agip, Kursaal e quello per il recupero di calore e il suo riutilizzo su scala urbana nel bacino termale euganeo).

Il testimone è in seguito passato a Diego Gallo, facente parte di uno spin-off dell’Università di Padova. La sfida proposta da Gallo è al tempo stesso semplice e articolata: valorizzare la natura. Tre i campi di intervento: gestione responsabile, investimenti sostenibili e sviluppo locale del turismo. Un programma che probabilmente ha anche l’influenza dell’economista e filosofo francese Serge Latouche. Per quanto riguarda lo sviluppo turistico sostenibile, di cui si occupa lo spin-off gestito da Gallo, anche qui sono tre le proposte lanciate ieri sera: il cambiamento della proposta turistica del territorio, con il passaggio dal turismo corporate degli ultimi anni ad una community turistica. «Il futuro dei territori turistici è sempre più in funzione della crescita del territorio nel rispetto dell’ambiente e dell’economia locale». In secondo luogo, l’innovazione del pacchetto turistico, con un passaggio dalla hard innovation alla soft innovation, quindi da una innovazione corporate ad una community. Terzo e ultimo punto: l’organizzazione dei diversi gruppi operativi sul territorio.

Montegrotto 2030 Presentazione

live @ Montegrotto Terme

Gepostet von Riccardo Mortandello C.P. – Montegrotto Terme am Montag, 5. Februar 2018

 

L’ultimo intervento della serata è stato del professor De Carli e ha riguardato gli utilizzi della risorsa geotermica nella zona Euganea. Lo studio del professore ha toccato diversi ambiti, fra cui le acque termali di risulta, le acque termali prelevate dal sottosuolo e l’anomalia termica del terreno. Semplici le conclusioni dell’indagine: la rete di teleriscaldamento con le pompe di calore permetterebbe l’abbattimento delle emissioni di CO2, riducendole del 60% sul territorio coinvolto; il contenuto energetico delle acque termali può inoltre essere utilizzato per aprire nuove filiere agricole legate alla coltivazione di microalghe o in serra; l’uso diretto dell’acqua termale o la conversione in energia elettrica potrebbero essere alternative percorribili come integrazione alla rete in caso di pozzi termali inutilizzati; infine gli edifici periferici alla dorsale prevista, di circa 10 km, possono sfruttare l’anomalia termica del terreno mediante l’utilizzo di sonde geotermiche, sia per gli edifici nuovi che per quelli già esistenti, grazie all’accesso ad incentivi.

Come detto, l’utilizzo delle acque termali per produrre energia elettrica non risulta invece conveniente. L’investimento per i macchinari adatti a questo procedimento dovrebbe infatti essere di 170 mila euro, ma il rendimento risulta avere un’efficienza solo del 4.5%, con una produzione di 105 MWh/anno, che è l’equivalente di un impianto fotovoltaico con una superficie di 800 m² (1/8 di un campo da calcio), il quale però costerebbe circa cinque volte di meno. Il progetto presentato nella serata di ieri dovrebbe realizzarsi entro giugno. I costi non sono però irrisori, ed è per questo che l’ente sta cercando anche finanziamenti europei per la sua realizzazione. Tuttavia un progetto pilota che riguarderà la zona dell’hotel Petrarca dovrebbe partire a breve, con la copertura sia di edifici pubblici che privati. Uno degli obiettivi dell’amministrazione resta avere il controllo della progettualità, evitando dunque interferenze di enti esterni alla stessa. Per la realizzazione del progetto si sta anche cercando un accordo con gli albergatori. Ciò nonostante si è ancora in una fase embrionale del discorso e un accordo fra pubblico e privato deve ancora essere trovato.

Ecco perché il sindaco Mortandello caldeggia «un patto che deve essere conveniente per
tutti e che dovrà essere definito in tempi molto brevi». «Le amministrazioni passano e il loro lavoro resta e determina il futuro delle nostre città, in una parola il futuro delle giovani generazioni», ha affermato il primo cittadino in chiusura dell’evento. «Dopo 50 anni di belle parole oggi ci apprestiamo a costruire nei fatti un nuovo futuro per Montegrotto Terme. Riprendendo le parole di Obama anche noi questa sera possiamo dire “Si può fare”».