MONSELICE. È terminato l’esame a cui è stata sottoposta in questi giorni la palla d’artiglieria recuperata nei boschi del monte Ricco. Il reperto, in ferro, pesante 132 grammi e dalle dimensioni di tre centimetri, era probabilmente usato per caricare il falconetto, arma molto comune negli eserciti veneziani intorno al XVI secolo. Si trattava di un cannoncino facilmente trasportabile, della gittata di circa cento metri. I soldati della Serenissima sono stati presenti a Monselice fino agli inizi dell’Ottocento e pare si servissero del monte Ricco per le loro esercitazioni. Questa, dunque, è l’ipotesi ritenuta più solida da Emanuele Manin, “factotum” del Castello e grande appassionato dell’argomento, che si è occupato dell’analisi.
Altre armi antiche per cui potevano essere impiegati simili proiettili sono la colubrina, i biscaglini o gli smerigli. In ogni caso la palla risale a un periodo che è compreso tra il XVI e il XIX secolo. Il suo ritrovamento, avvenuto in modo del tutto casuale, è importante: non è raro che i “recuperanti” setaccino i boschi dotati di metal detector alla ricerca di reperti di questo genere. Ora la sfera è stata pulita con cura e verrà quasi certamente donata all’armeria del Castello di Monselice, dove troverà la sua collocazione ideale.