Fusione a quattro, nasce il comitato per il sì

Ieri la presentazione, con le prime cinquanta firme raccolte a sostegno del progetto che porterebbe alla nascita del Comune più esteso della Bassa Padovana. «Occasione storica, arriverebbero contributi per oltre 11 milioni di euro»

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MEGLIADINO SAN VITALE. Si è presentato domenica mattina in piazza Martiri d’Ungheria il comitato per il sì alla fusione tra Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Saletto e Santa Margherita d’Adige. Si tratta, spiegano i promotori, di un sodalizio trasversale e apartitico nato per informare i cittadini sul progetto che il prossimo 17 dicembre approderà a referendum. «La nostra è una fusione “naturale” tra quattro territori e quattro comunità che da decenni sono strettamente interconnessi, dato che i cittadini condividono servizi, spazi, attività e associazioni, ad esempio alcune realtà sportive, l’Unità parrocchiale di recente istituzione e l’Istituto comprensivo che da anni ricomprende tutte le scuole pubbliche dei quattro Comuni» sottolineano dal comitato.

Quattroville, questo il nome che assumerebbe il nuovo ente locale, sarebbe formata da una popolazione di circa novemila abitanti e per estensione territoriale (54 chilometri quadrati) diventerebbe il primo della Bassa Padovana, superando anche Monselice. «Il totale dei contributi statali e regionali erogati per la fusione ammonterebbe a 11 milioni e 700 mila euro, più del doppio dei bilanci annuali dei quattro Comuni messi insieme» mette in luce il comitato. «In dieci anni il contributo per ogni cittadino sarebbe pari a 1310 euro, soldi che si tradurrebbero in minori tasse, maggiori servizi, maggiori investimenti in infrastrutture». Quindi, si domandano i fautori del sì, «perché rinunciare a tante risorse quando oltre 200 Comuni italiani hanno già avviato lo stesso processo in aree con una ricchezza e un tasso di occupazione doppi rispetto ai nostri? E perché rinunciare ad avere più potere decisionale e maggior peso politico nei confronti degli enti superiori?»

Il comitato ha preparato un appello a sostegno della fusione che domenica mattina è stato sottoscritto già da una cinquantina di persone. La raccolta firme continuerà anche nelle prossime settimane. «Siamo di fronte a un’occasione storica» ribadiscono i promotori. «Quando i Comuni, specie i più piccoli, non hanno le risorse per gli investimenti e per i servizi, sia a causa delle scelte imposte dallo Stato, sia a causa della mancanza di una vocazione dei Comuni stessi in determinati settori – artistico, produttivo, agricolo, turistico -, significa essere condannati a una lenta agonia. La fusione non cancella i “municipi”, ma li fa rivivere in una nuova veste amministrativa, la sola capace di assicurare alla popolazione una qualità di vita migliore, soprattutto per le giovani generazioni». Il comitato, che è già presente su Facebook, Twitter e Telegram, presenterà a breve anche il proprio sito web. Prevista anche l’organizzazione di incontri pubblici e la diffusione di materiale informativo.