A Este un comitato per far rinascere l’area dell’Olmo (FOTO)

Ѐ formato da associazioni e cittadini e ha l'obiettivo di arrivare alla riqualificazione della zona, che rappresentava il fulcro dell'antica Ateste romana

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ESTE. Tra i “grandi vuoti” di Este c’è un ampio spazio verde che giace da decenni dimenticato nel cuore del centro storico. Ѐ compreso tra via Olmo, via Salute, l’edificio industriale delle ex Officine Negrello, anch’esso in disuso, e il parcheggio di via Isidoro Alessi: in tutto ben 7500 mq di proprietà dell’Amministrazione comunale, utilizzati per aggiungere posti auto da destinare ai visitatori di “Este in Fiore”. Terminata la manifestazione, la zona ripiomba nel degrado, invasa dalle erbacce e dai rifiuti. In futuro, però, potrebbe risorgere a nuova vita. Questa, almeno, è la speranza del neonato comitato “L’Olmo”, a cui hanno aderito numerosi cittadini e alcune associazioni ambientalistiche e culturali.

«Incomprensibile risulta l’abbandono di questo spazio urbano, considerati la collocazione centrale e il denaro pubblico speso a suo tempo per l’acquisto, che ammonta a oltre 800 mila euro. Senza contare la sua valenza ambientale, archeologica e sociale» affermano i promotori. In effetti qui si trovava, secondo gli studiosi, il fulcro dell’Ateste romana: il Decumanus Maximus, tracciato viario di trachite al quale si attribuisce la funzione di accesso all’antico foro, che doveva essere di dimensioni tre volte superiori all’attuale Piazza Maggiore. Non solo: dal 1600 l’area ha anche ospitato il cimitero israelitico, le cui lapidi nel 1930 sono state trasferite nel Cimitero Maggiore.

L’idea è di presentare un progetto per la riqualificazione della zona, «che potrebbe trasformarsi in un polmone verde della città, un contenitore dove costruire iniziative ed eventi culturali, artistici, ambientali». Per questo è già partito un ciclo di conferenze: nella prima si è trattato di archeologia, la seconda verterà sulla presenza in quell’area del cimitero ebraico, la terza coinvolgerà architetti e urbanisti per ragionare su un’ipotesi di recupero. «Proporremo inoltre un questionario ai residenti del quartiere circostante per arrivare alla fine a chiedere all’Amministrazione la gestione dell’area, in base all’art.8 del Regolamento comunale sul verde pubblico» spiegano i membri del comitato.