
Il CAI (Club Alpino Italiano) è una libera associazione, che ha per scopo principale l’alpinismo in ogni sua manifestazione, trattando quindi lo studio delle montagne, con un occhio di riguardo a quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale. L’amore per la natura, la passione per le vette, la frequentazione intelligente della montagna e dei suoi elementi identificatori sono le caratteristiche fondamentali di un socio CAI. Anche ad Este è presente da ormai molti anni: nato inizialmente come Sottosezione di Padova nel 1948, è stato riconosciuto come Sezione Indipendente più tardi nel 1953.
Martedì 23 settembre, nella festività di Santa Tecla, il CAI di Este è stato messo a soqquadro da alcuni ladri, introdottisi nella sede in Piazza Matteotti. Per saperne di più abbiamo contattato il presidente Osvaldo Pasin, che gentilmente ci ha fornito alcuni dettagli sull’intrusione. “Non mai era successa una cosa del genere. Per fortuna ci sono stati solo pochi danni” esordisce. I malviventi dopo essersi introdotti all’interno della sede scassando la serratura, hanno cominciato a frugare all’interno della biblioteca, rompendo la scatola delle offerte alla ricerca di soldi. I ladri però, forse disturbati da qualche rumore o da qualcuno, non sono riusciti ad introdursi nella segreteria, e così sia i computer che la cassaforte sono rimasti al loro posto. “Abbiamo scoperto più tardi di non essere stati l’unico bersaglio dei malviventi, visto che anche altri negozi in piazza sono stati scassinati nella stessa maniera“ rivela Pasin. Probabilmente si tratta di un’azione ad ampio raggio e per questo ci sarà un’indagine da parte dei Carabinieri, che nei prossimi giorni esamineranno i nastri delle videocamere di sorveglianza della piazza, per scoprire l’identità dei delinquenti. Tutti i soci CAI sono rimasti meravigliati dell’accaduto e non capiscono come la loro sede possa essere finita nel mirino di questi malviventi. Secondo il Presidente, quest’ultimi non erano alla ricerca di qualcosa di preciso e sicuramente non conoscevano il posto e l’associazione ospitata.
Arianna Ferraretto