Emergenza siccità nella Bassa Padovana, Coldiretti lancia l’allarme

«Le scorte d'acqua non sono sufficienti ad affrontare la stagione». A rischio mais e barbabietole nelle zone in cui non arriva l'irrigazione. Preoccupazione per i vigneti e gli uliveti dei Colli

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PADOVA. «Le scorte d’acqua non sono sufficienti ad affrontare la stagione». Con l’estate ormai alle porte, è Coldiretti Padova a lanciare l’allarme siccità in tutta la provincia. A essere in particolar modo colpite dalla cronica penuria d’acqua sono alcune ampie zone della Bassa Padovana non raggiunte dall’irrigazione. L’assenza di precipitazioni, prolungatasi in questi giorni nonostante le propizie previsioni meteorologiche, rischia di compromettere il raccolto dei principali prodotti agricoli, come le coltivazioni di mais e di barbabietole. Le condizioni climatiche, inoltre, favoriscono la proliferazione degli afidi, che attaccano pesantemente le piante di frutta e verdura. Canali di bonifica e scoli, nei quali – per ora – c’è disponibilità idrica, sono stati più volte utilizzati dagli agricoltori che hanno la possibilità di accedervi. Secondo Coldiretti, se il gran caldo e l’assenza di precipitazioni dovessero continuare ancora per un paio di settimane, anche i frutteti, i vigneti e gli uliveti dei Colli Euganei potrebbero andare in sofferenza.

«Quest’anno ad aggravare la situazione – spiega il direttore di Coldiretti Padova, Giovanni Roncalli – è la penuria di scorte d’acqua a monte, a causa delle scarse precipitazioni primaverili che hanno lasciato vuoti i bacini e prosciugato i fiumi già da aprile. Le ultime nevicate e le piogge in montagna di queste settimane hanno concesso una breve tregua ma non c’è abbastanza acqua per affrontare una stagione siccitosa». Va ancora peggio agli agricoltori che non possono irrigare: «Dove non arriva l’acqua le colture si trovano ormai in forte stress idrico, in particolare il mais e la barbabietola. Le piante di mais sono alte appena un metro anziché i 2 metri e mezzo previsti in questa stagione, e proprio per lo stress idrico sta iniziando a fiorire in anticipo compromettendo la produzione. La barbabietola, che in questa fase dovrebbe sviluppare in profondità nel terreno il fittone, fatica a trovare acqua e nutrimenti. Gli orti e i frutteti fanno ricorso all’irrigazione ma con queste condizioni climatiche sono attaccati pesantemente dagli afidi».

«L’intera provincia sta facendo i conti con la siccità» osserva il presidente di Coldiretti Padova Federico Miotto. «Mentre nell’Alta l’irrigazione prosegue a tappe forzate, nella Bassa i problemi maggiori si registrano per ora dove non è possibile arrivare con l’irrigazione, circa il 40% della superficie complessiva. Dobbiamo anzitutto superare la cultura dell’emergenza e lavorare su una progettualità ben precisa. Ecco perché la Regione e il Governo devono continuare a garantire risorse per i progetti messi a punto dai Consorzi di Bonifica proprio per raggiungere la campagna più isolata dal punto di vista idrico ma anche per costruire bacini di laminazione, dei “serbatoi” in grado di raccogliere l’acqua delle precipitazioni primaverili, riducendo oltretutto il rischio di allagamenti, per ridistribuirla durante la stagione più secca. Senza queste opere» conclude Miotto «centinaia di ettari saranno sempre a rischio e la produzione ne risentirà, con un grave danno economico per le imprese agricole».