Dieci alberi tagliati in viale Fiume, le opposizioni: «Uno scempio, erano sani»

Le storiche piante posizionate nell'aiuola tra il Patronato Redentore e l'istituto Corradini tra le prime "vittime" del nuovo piano di riqualificazione del verde. Gallana: «Verranno sostituite entro fine mese»

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ESTE. Scatta il nuovo piano di riqualificazione del verde pubblico e i primi a farne le spese sono gli storici alberi di viale Fiume, nell’aiuola compresa tra il Patronato Redentore e l’istituto Corradini. Dieci le piante tagliate mercoledì mattina, che verranno rimpiazzate da otto esemplari di sofora, piantumati entro fine mese. Altre diciotto saranno abbattute a breve. Nella lista degli interventi urgenti, eseguiti o da eseguire nei prossimi giorni, ci sono pure la sostituzione di tre esemplari di pino domestico in via Martiri della Libertà, di un altro pino in via Cesare Battisti e la piantumazione di cinque siliquastri (o “alberi di Giuda”) sempre in via Battisti.

«Viale Fiume è una delle tante vie da riqualificare e verranno sostituite piante ammalate che da molti anni erano pericolose per i cittadini. Molti dei residenti hanno richiesto interventi segnalando l’urgenza del pericolo» racconta il sindaco Roberta Gallana. «Grazie allo studio che abbiamo commissionato, ora abbiamo la “cartella clinica” dei 3.000 alberi comunali, oltre che di tutte le aree verdi; prima ne avevamo la metà. Il progetto ci permetterà di intervenire sostituendo gli alberi pericolosi, pianificando le potature a seconda della pericolosità e riqualificando con nuove piantumazioni. Per dieci anni l’amministrazione Piva ha avuto paura di fare qualsiasi tipo di scelta, lasciando gravissime situazioni di pericolo sulle alberature, sulle strade e perfino sulle scuole. C’è molto da fare e il piano di manutenzione ordinaria pianificato negli anni migliorerà la qualità della nostra città».

«Gli alberi di viale Fiume hanno distrutto i marciapiedi e i posti auto e quindi dovremo anche ripristinare la pavimentazione stradale» anticipa l’assessore ai Lavori Pubblici Serena Biancardi. «Il censimento e la creazione di un sistema georeferenziato rappresentano l’inizio di un lungo percorso gestionale che permetterà di consegnare alle future generazioni un patrimonio con più verde, più alberi e di maggior pregio rispetto quello attualmente presente». Sergio Sgrò, il dottore forestale che ha predisposto il piano, conferma la presenza di alberi ammalati e gravemente compromessi (cliccando qui è possibile consultare le schede di dettaglio dello stato fitosanitario delle alberature del viale, estratte dal piano del verde): «La rinnovazione del filare permetterà di reintegrare l’alberata, garantendo la perpetuazione di quelle caratteristiche che le donano il suo carattere storico e ornamentale».

Valutazioni che non trovano assolutamente d’accordo l’associazione “L’altra Este”, da sempre in prima linea sulle tematiche ambientali, che parla di «stupefacente e indecente taglio di alberi sani», operato da «un’amministrazione che si è trasformata in una specie di Attila che taglia alberi ovunque». L’associazione guidata da Beatrice Andreose contesta inoltre il piano di riqualificazione del verde pubblico recentemente varato, perché «prevede una pesante e ripetuta potatura di alberi maturi, che facilita infezioni, indebolimento e morte», per le conseguenze sulla salute provocate dall’abbattimento e per il fatto che esso non rivela quante delle piante tagliate erano effettivamente a rischio schianto.

Fortemente contrarie alla scelta amministrativa anche tutte le opposizioni consiliari: il Partito Democratico parla di «scellerato scempio ambientale» e ricorda l’impegno dell’amministrazione Piva, che nel 2014 «impose di deviare il tracciato della fognatura che veniva rinnovata dal Cvs proprio per salvare le sofore». Le Civiche d’Este sottolineano il paradosso tra «l’abbattimento generalizzato e indiscriminato degli alberi» e il tema dell’edizione di Este in Fiore di quest’anno, ovvero “il benessere della sostenibilità ambientale”. Secondo il consigliere del Movimento 5 Stelle Francesco Roin, recatosi direttamente sul posto, «solo una delle piante “giustiziate” presentava segni di malattia, mentre le altre nove godevano di ottima salute». L’esponente pentastellato promette una segnalazione alle autorità competenti. «Non siamo più abituati ad ascoltare l’albero che cresce. Per fortuna riusciamo ancora a indignarci e rattristarci per l’albero che viene a mancare» il commento lapidario di Carlo Zaramella, leader della civica Este Sicura.