DUE CARRARE. C’è chi dice 500, chi afferma fossero addirittura 800. Al di là delle stime più o meno corrette, erano davvero molti i partecipanti al corteo che domenica mattina è partito dal castello del Catajo per protestare contro la possibile costruzione di un maxi centro commerciale da 32 mila metri quadri nell’area vicino al casello autostradale di Terme Euganee, a pochi passi dal monumentale edificio seicentesco. La manifestazione, organizzata dal comitato “La nostra terra”, ha visto la partecipazione di associazioni ambientaliste (Legambiente), culturali e di commercianti (Ascom e Confesercenti), comitati (“Lasciateci respirare” e “No terza corsia A13”), sindacati, qualche amministratore locale (su tutti, i sindaci di Baone e Battaglia Terme Luciano Zampieri e Massimo Momolo) e tantissimi cittadini, scesi per le strade nonostante il maltempo.
Una catena umana per dire “no” in primis alla grande opera di Deda Srl, ma più in generale al consumo di suolo e alla cementificazione della Bassa Padovana, in cui presto vedranno la luce altre imponenti opere come Agrologic e la terza corsia dell’A13. Il corteo è arrivato sino all’area su cui dovrebbe sorgere la nuova struttura di vendita, la più grande della provincia, per poi proseguire e concludere la propria marcia davanti al municipio del Comune di Due Carrare, sede di lavoro del contestato sindaco Davide Moro. Qui si è tenuto il raduno a microfono aperto, con gli applauditissimi interventi delle figure in prima linea nella lotta all’edificazione del centro: da Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom provinciale, a Francesco Miazzi, portavoce del coordinamento delle associazioni ambientaliste del Parco Colli.