Castelfranco Veneto, tredicenne filmata mentre compie atti osceni

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Foto: mattinopadova.gelocal.it
Foto: mattinopadova.gelocal.it

Circa un mese fa, all’interno di un garage in un complesso residenziale a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, una ragazzina di soli 13 anni veniva filmata mentre aveva un rapporto sessuale, di tipo orale, con due ragazzi più grandi. La ragazzina era stata invitata nel garage da questi ultimi, che dopo molte insistenze l’avevano convinta.

I due, assieme al terzo ragazzo che filmava, hanno subito inviato il video ai loro coetanei attraverso i social network: nel giro di pochi giorni il filmato è girato tra più di mille telefonini tra gli studenti non solo di Castelfranco, ma anche del padovano e del vicentino.

Infatti, le immagini del rapporto vengono viste da un cugino maggiorenne della tredicenne, il quale avvisa rapidamente i familiari. Il padre della ragazzina, denuncia il fatto ai carabinieri che subito iniziano ad indagare: i tre ragazzini vengono denunciati per violenza sessuale e pornografia minorile. Le conseguenze, comunque, potrebbero non interessare solo i protagonisti del video: detenzione e trasmissione di materiale pedopornografico potrebbero essere le accuse per chi ha ricevuto e inviato a sua volta il video.

La ragazzina, ovviamente, vive tutt’ora un periodo nero, poiché si rifiuta di tornare a scuola dai suoi compagni, visto che molto probabilmente il video è stato visto quasi dalla totalità degli studenti della scuola media che la tredicenne frequenta.

Secondo il sociologo Francesco Pira, insegnante all’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e Verona, i fatti denotano che la ragazza “ha subito una doppia violenza: prima quanto è accaduto nel garage dove è stato girato il video e poi l’invio a mille suoi coetanei del filmato. Posso soltanto immaginare il suo stato d’animo”.

La vicenda, certamente, non è finita né da un punto di vista giuridico né da un punto di vista psicologico, anzi, è appena agli inizi. Ma ciò su cui si dovrebbe riflettere è come le nuove generazioni concepiscono il sesso: in un modo assai sbagliato. Il nocciolo della questione è il seguente: il sesso deve esser scoperto per gradi e non certo nel web. In una società dove le giovani generazioni, grazie ad Internet,” scoprono”, virtualmente, il sesso, che poi praticano per sfoggiarlo ai coetanei, in una società dove la masturbazione sessuale, tra i ragazzini, arriva sempre prima, questi avvenimenti non meravigliano. Meraviglia il fatto che non vi siano delle agenzie di socializzazione e di educazione capaci di intercettare questo fenomeno per incanalarlo in maniera corretta, con più informazione e più educazione per i giovani.

Umberto Marsilio