Dalla televisione e dai giornali sappiamo tutti che l’istruzione in Italia non sta vivendo un momento particolarmente felice. I problemi sono tanti: edifici scolastici fatiscenti, docenti precari e spesso demotivati, studenti annoiati e disinteressati, programmi da aggiornare e metodi didattici da rivedere, per citare alcuni esempi. Una delle questioni aperte è anche quella relativa allo spazio riservato all’Educazione fisica nelle scuole primarie. Così, con l’aiuto di Anna Pastorello, giovane esperta di Scienze motorie, abbiamo cercato di approfondire.
“L’Educazione motoria è fondamentale. Attraverso di essa il bambino vive i cambiamenti del proprio corpo, impara ad accettarli e a viverli serenamente come espressione della crescita” spiega Anna. Attraverso il movimento, infatti, gli alunni stabiliscono un rapporto con sé stessi, conoscono le proprie potenzialità, entrano in relazione con l’ambiente, gli altri e gli oggetti. Fanno esperienze sociali, culturali e affettive indispensabili per la loro maturazione fisica e psicologica. “Non solo”, aggiunge Anna, “l’attività motoria permette anche l’inserimento di studenti con varie forme di disabilità, promuovendo il rispetto delle regole e dei principi etici che sono alla base della convivenza civile.” Non c’è dubbio, quindi, che questa sia una componente molto importante della vita di ogni bambino, e che debba essere oggetto di un’attenzione particolare. Anche perché in Italia le nuove generazioni, secondo le ultime ricerche, passano in media tra le tre e le cinque ore davanti alla tv, senza contare il tempo speso per computer e videogiochi. Piccoli abbandonati a sé stessi, a proprio agio nel mondo virtuale e spaesati nel mondo reale, che crescono senza essere educati a rispettare il proprio corpo e a fornirgli i giusti stimoli.
Per questo il Coni ha incaricato Anna e altri esperti come lei di tenere un corso nelle scuole primarie, con lo scopo di insegnare agli alunni a organizzare il movimento: “Il nostro compito non è introdurre alla pratica sportiva, ma far sviluppare capacità come la coordinazione, l’equilibrio, il ritmo. In altre parole, guidare gli alunni all’apprendimento degli schemi motori di base (lanciare, tirare, strisciare e correre, ndr), che rappresentano il punto di partenza per qualsiasi sport.”
Davide Permunian