Sembra un giovedì come tutti gli altri in quel di Este: sono le 19.30 e le luci delle case si accendono, le famiglie si apprestano a preparare la cena, i primi negozi effettuano la chiusura quotidiana, poche persone passeggiano per le vie del centro, poiché il freddo è arrivato prepotentemente nella nostra città.
Per due fratelli, però, il 28 novembre sarà una data difficile da scordare: presso la nota gioielleria Scorzato, in via Principe Umberto – quindi a davvero due passi dalla Piazza Maggiore -, entra un normale cliente, almeno all’apparenza. Chiede di poter vedere una collana di perle, ed è in seguito a questa richiesta che si scatena l’incubo. Il gioielliere, voltatosi per prendere l’articolo, si ritrova di colpo con una pistola puntata contro.
E’ un attimo, e subito entrano nel negozio i tre complici dell’uomo e i due fratelli Scorzato sono chiusi a chiave nel bagno, ovviamente non prima di essere stati costretti a consegnare le chiavi nella cassaforte.
Dopo un furto di circa 300 mila euro e due ore passate nella toilette, finalmente i due fratelli, aiutati dai vicini e dalla forze dell’ordine, riescono ad uscire.
Storia già nota, potranno dire in molti. Ma come ha reagito la popolazione? Raramente si pensa che in una cittadina come la nostra possano succedere eventi di tale portata, e per molti Este ha smesso di essere il paesino tranquillo in cui poter vivere serenamente.
Quello che colpisce maggiormente i nostri concittadini è la facilità con cui i ladri siano riusciti nella loro impresa: sembra quasi impossibile che, essendo nelle vie del centro storico, nessuno si sia accorto o insospettito per strani movimenti all’interno dell’esercizio pubblico. Gli stessi negozianti della via, però, sostengono di non aver notato nulla di insolito, e di non aver udito nessun rumore sinistro.
Da qui potremmo toccare anche un altro argomento, ossia quello delle telecamere della gioielleria: sembra che in quell’ora, data la chiusura ormai prossima, fossero disabilitate, e quindi, ai fini del riconoscimento dei banditi da parte delle autorità, non possono essere utili.
I cittadini più accaniti, però, lamentano il mancato collegamento di videocamere che faccia capo ai carabinieri, che hanno tuttora la sede in via San Martino, in modo che tutti i movimenti possano sempre essere monitorati dalle autorità pubbliche.
Un’ulteriore polemica, che forse esula da questo fatto in particolare pur traendone spunto, è quella che tiene banco in tutta la nostra nazione, ossia quella sugli immigrati: il primo ladro ad entrare nella gioielleria sembrava avesse un accento dell’Est Europa. Molti cittadini sostengono che Este stia sempre di più diventando un paese in cui diminuiscono gli atestini e aumentano gli stranieri e, di conseguenza, un paese in cui accrescono gli atti incivili e viene a mancare la sicurezza.
“Se non sono salvi in centro, figurarsi nelle periferie dove non c’è nemmeno un lampione per strada. Come faccio a stare sicura se non ho allarmi o porte blindate?” afferma una signora.
In conclusione, sembra che tutti i cittadini siano rimasti emotivamente coinvolti dall’accaduto, e denunciano una manchevolezza riguardante la sorveglianza cittadina, la quale sarebbe, a loro avviso, necessaria per il quieto vivere della popolazione.
Ilenia Sanna