E anche quest’anno si chiude il sipario su uno dei momenti più importanti della nostra cittadina: Este in fiore. Quest’anno la manifestazione ha portato con sé parecchie novità e, come tutti gli eventi che si rispettino, anche un po’ di polemiche.
Detto ciò, potevamo noi di Estensione non scendere sul campo ad accogliere le opinioni di tutti i visitatori?
Ovviamente no, quindi se avete adocchiato qualcuno aggirarsi per le vie del centro con aria furtiva… beh, sappiate che eravamo noi.
Riassumeremo quindi in punti le questioni scottanti riguardo alla rassegna del vivaismo.
- IL MALTEMPO: Il nostro meteo infallibile lo aveva predetto, è arrivata la pioggia. Ma i più ricorderanno che i vari temporali ci hanno spesso fatto visita in questo periodo, e che tutto sommato è sempre valsa l’equazione ‘Este in fiore bagnata, Este in fiori fortunata’. Non è stata infatti la perturbazione – con relativo calo di temperature – a placare la folla, la quale, armata di k-way ed ombrello, ha preferito trascorrere il weekend tra le piante. Nonostante qualche iniziale titubanza sul fatto che l’evento si potesse spostare, i più si sono dimostrati dispiaciuti per la pioggia che ha creato qualche ingorgo di troppo nelle vie del centro e nei Giardini; alcune signore infatti ancora si lamentano per le proprie calzature, imbrattate di terriccio.
- LA PIAZZA MAGGIORE: Purtroppo questa è la parte che di più ha deluso i visitatori. Abituati forse agli anni precedenti, in cui il centro era un vero e proprio tripudio di fiori e colori, i vari turisti sono stati spiacevolmente colpiti da questa arte minimal ed essenziale. La piazza sarebbe dovuto essere il punto di partenza per incentivare le persone ad entrare ai Giardini, ma il luogo non è apparso così ‘invitante’. A onor del vero, però, la riproduzione della Piazza era la sola che realmente si ispirava ad un giardino cinese e alla ricerca dell’armonia, come spiegato nel foglio-istruzione all’entrata del giardino. Da rilevare la chicca di un signore che simpaticamente ci dice:’Dalla Cina? Queste sono peggio del bambù che c’è dietro al Bisatto!’
- IL BIGLIETTO DI ENTRATA AI GIARDINI: Era prevedibile, in molti non hanno accolto di buon occhio l’innovazione del contributo per entrare al Castello. ‘Dopo l’IMU, ci mancavano solo i due euro per vedere Este in fiore. Chissà poi questi soldi dove finiranno’ sostiene una mamma. C’è da dire però, che nonostante questa tassa, davvero parecchi cittadini hanno deciso volontariamente di entrare per ammirare le sculture di fiori che si celavano dentro ai Giardini: ‘Sono solo due euro, nemmeno il costo di una colazione. Il principio non è giusto, ma si sa, noi italiani siamo dei creduloni. Ci propinano il biglietto e noi lo accettiamo senza batter ciglio. Almeno usiamo i soldi per vedere qualcosa di carino’.
- LA RASSEGNA VIVAISTICA: Bella come sempre, non si può obiettare nulla. O forse sì. Sarà per il tempo, o per il tema, ma agli affezionatissimi l’esposizione è parsa questa volta un po’ scarna, priva di grinta: non c’era un’ampia scelta di piante, e soprattutto i prezzi erano abbastanza rialzati rispetto alla norma. Le varie composizioni erano comunque meravigliose, ma tanti stand non erano presenti. Alcune comitive di signori, invece, i quali godevano per la prima volta della nostra manifestazione, si dimostravano meravigliati e contenti della visione, salvo il notare il poco – a detta loro – coinvolgimento delle attività commerciali nell’evento: ‘A mio parere anche i vari negozi dovrebbero esibire fiori e piante, ma io li vedo semplicemente aperti come qualsiasi giorno normale’.
- I FIORI, I VERI PROTAGONISTI: Loro non deludono mai. Incantano e stupiscono come un componimento poetico. A prescindere dalle varie polemiche, sono questi i ‘personaggi’ fondamentali di Este in fiore, e anche quest’anno hanno bloccato la maggior parte dei visitatori al fine di ammirarli e, perché no, acquistarli.
Non si può affermare, quindi, che la rassegna non abbia fatto discutere e in molti, chi per curiosità, chi per fare un semplice giro per poi polemizzare, sono passati per le vie del centro. La rassegna può quindi vantare le più di 7 mila persone accorse per ammirare le opere floreali: anche quest’anno Este in fiore ha fatto centro.
Complimenti come sempre ragazzi, siete grandi come sempre! Solo un paio di precisazioni, l’ispirazione non è la Cina ma il Giappone e se si andava alle mostre nel palazzo comunale (Kimono) o in sala Delmo Veronese oppure all’inaugurazione con il buffet giapponese di cui ci ha onorato l’azienda nipponica komatsu, l’impronta orientale si sentiva molto di più. Anche nei tanti eventi culturali e conferenze tenute questa ispirazione è stata più evidente che nella mera estetica. Seconda precisazione: i circa settemila ingressi sono solo di domenica, in totale la manifestazione conta più di 9000 ingressi.
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