– Presentati ai lettori. Chi è Andrea Quadarella?
Ho 23 anni, mi sono diplomato al liceo classico, amo il teatro, lo sport, soprattutto la pallanuoto, la lettura e la politica. Studio Giurisprudenza a Ferrara, lavoro come bagnino e istruttore di nuoto presso le piscine di Legnago e Conselve. Sono consigliere comunale delle Civiche d’Este e tra i fondatori di un’associazione culturale, i Giovani d’Este, che gestisce la sala prove Nautilus.
– Cominciamo dalla passione per la politica. La coltivi sin dai tempi delle scuole superiori, quando sei stato rappresentante d’istituto…
L’amore per la politica nacque nel 2006, durante la campagna elettorale di Giancarlo Piva. Allora decisi che avrei sostenuto lui, e che volevo aiutarlo a vincere. La politica mi affascina soprattutto per due aspetti: la rappresentatività, che con tutti i suoi limiti è a oggi l’unico sistema capace di garantire uguaglianza, libertà e partecipazione, e la possibilità di mettersi a servizio della cittadinanza, amministrando concretamente una comunità.
– Perché hai deciso di candidarti nelle Civiche e non in un partito, come ad esempio il Pd?
Lì ho trovato libertà di azione e di pensiero. Nelle Civiche ci sono spesso idee diverse, ma ad accomunare è la volontà di lavorare per la città. Credo che questa sia anche la ragione per cui alle ultime elezioni abbiamo avuto un buonissimo risultato
– Cosa significa per te essere consigliere, in un momento generale così difficile?
E’ un’attività che occupa una parte consistente del mio tempo a scapito, ahimè, dello studio. Ma è anche una sfida straordinaria, di cui pochi riescono a cogliere la bellezza a causa della profonda sfiducia che si ha oggi nei confronti della politica. In realtà un consigliere ha scarsa influenza nelle decisioni che vengono prese e percepisce, qui a Este, 25 euro per ogni seduta: una nullità.
– Politicamente parlando, cosa c’è nel tuo futuro?
Sogno la nascita di una rete formata dagli amministratori della zona, per portare le esigenze dei cittadini all’attenzione delle istituzioni. Una struttura che raccolga i bisogni della gente comune e li sottoponga a livelli più alti.
– Se ti chiedessero di fare il sindaco, cosa risponderesti? Ti sentiresti all’altezza?
Onestamente ritengo che in questo momento ci sarebbero persone più adatte di me a ricoprire questo ruolo. Stimo molto Piva, ma nel 2016 Este tornerà alle urne ed è giusto cominciare a pensare a chi prenderà il suo posto alla guida della coalizione. Se dovessi indicare qualcuno, non avrei dubbi: Matteo Pajola (attuale assessore allo sviluppo economico, ndr), una persona che può dare tantissimo alla città. Per quanto riguarda le alleanze, come Civiche dovremo fare le nostre valutazioni e non è detto che in futuro appoggeremo ancora il Pd.
– Ci sono delle cose che si possono fare per migliorare Este?
C’è sempre qualcosa che si può fare, anche se il Patto di Stabilità consente ai Comuni di fare interventi con il contagocce. Quella della fibra ottica, per esempio, è una strada da percorrere, perché ci consentirebbe di rilanciare la nostra produzione industriale e il commercio del territorio. Un’altra sfida è data dal teleriscaldamento, una forma di energia sostenibile che abbatterebbe i costi e migliorerebbe l’idea che i cittadini hanno di Sesa. Un domani, mi piacerebbe ristrutturare il teatro di Schiavonia e, in caso di fusione di Este con Ospedaletto, la mia speranza è che si possa realizzare un grande centro polivalente per arti, sport e cultura.

– Sei un attivo utilizzatore dei Social Network. Che ruolo hanno i nuovi media nella comunicazione politica?
Nonostante io tenda purtroppo ad abusare dei Social, penso che la politica non si faccia lì perché questi strumenti non consentono di dare ai cittadini tutti gli elementi per poter decidere consapevolmente. Ormai la gente considera Facebook più importante della vita reale, ma la campagna elettorale va fatta nelle piazze. Postare qualche bella frase di propaganda ogni tanto non basta a vincere le elezioni.
– Qualche giorno fa hai pubblicato proprio su Facebook un post che ha fatto discutere: ritraeva un rotolo di carta igienica con impresso il Sole delle Alpi, noto simbolo leghista…
– In questo momento, qual è il tuo orientamento politico?
Oggi i partiti sono strutture vuote, senz’anima, e distinguere tra Destra e Sinistra ha perso gran parte del suo senso. Per questo preferisco concentrarmi sulle persone. Pippo Civati mi è sembrato naturale e sincero, ha avuto il coraggio di mettersi in gioco e mi auguro che faccia strada.
– E di Renzi, cosa pensi?
La staffetta con Letta non sistemerà nulla perché la maggioranza parlamentare rimarrà la stessa di prima.
A cura di Davide Permunian
Me la servite su un piatto d’argento!!! A parte gli scherzi, lo ripeto: nessuna polemica ma solo una risata, anche perché trovo in tutta onestà che ci sia proprio in questi ultimi tempi grande bisogno di satira per “sdrammatizzare” il clima di scontro tra le parti. Mi permetto solo una piccola osservazione: quando l’amico Andrea Quadarella invita la Lega di Este a concentrarsi su temi concreti, credo ci stia come “replica di parte” ma è ingiusto nei confronti del lavoro che, nel mio piccolo, sto cercando tra tante difficoltà di portare avanti. Ricordo a Quadarella il tema della buona amministrazione: proprio io ho portato in Consiglio la questione, delicatissima, del patrimonio cittadino (dagli affitti delle case popolari al furgone abbandonato al cimitero, dal più recente caso del vigneto e via dicendo); gli ricordo i miei interventi sul progetto di fusione, nell’ambito dei quali ho sviscerato tutte le possibilità criticità proprio con lo spirito costruttivo di chi si approccia ad una proposta. Potrei anche dire del penso oramai centinaio di richieste di accesso agli atti, interrogazioni scritte e via dicendo… Insomma, con questo non voglio affatto dire nulla più di quello che ho scritto. Si può fare meglio? Certo! Si può fare di più? Assolutamente sì! Ma non si dica che come Lega nord, per il mio tramite, non stiamo affrontando temi concreti e reali. Un caro saluto a voi tutti e al consigliere Quadarella! Carlo Zaramella
Grazie ragazzi per lo spazio dedicatomi! Ricordo ancora quel giorno caldo della primavera 2006, quella sera con la piazza gremita e Fassino sul palco insieme a Giancarlo Piva… Io ero lì. E lì ho pensato che un giorno lo avrei sostenuto e oggi ho l’onore di appoggiare Giancarlo Piva, il miglior sindaco che Este possa desiderare, in consiglio comunale. Sui miei personali sogni per schiavonia e ospedaletto, ritengo che sarebbe bello realizzarli per rendere la città ancora più omogenea nell’offerta artistica e culturale; spesso ci ingegnamo su come portare anche i cittadini più distanti in centro storico (che è insostituibile e senza paragoni, Non deve temere queste proposte..) affinché attingano alle proposte culturali e artistiche, dove però non fosse possibile che i cittadini vengano in città è bello che sia la città ad andare dai cittadini. Poi così si possono anche attirare i comuni vicini di cui le varie località sono le porte verso Este… Dopo la fusione inoltre la grande città deve pensare in grande anche dal punto di vista culturale, anche per la stagione invernale, ed ambire ad avere il suo “palageox” atestino, magari ad ospedaletto! Intanto già adesso l’amministrazione offre tantissimo: stasera andrò a teatro al Farinelli e c’è da complimentarsi con l’Ufficio Cultura e la splendida Assessore Florio per l’offerta che questa altrettanto splendida stagione quest’anno ci offre. Come sempre complimentoni anche s voi ragazzi per il vostro giornale!
Ricambio il saluto 🙂
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