
MONSELICE. La prima assemblea dei soci, composta dai 110 sindaci del nuovo gestore del servizio idrico nato dalla fusione tra Centro Veneto Servizi e Polesine Acque, ha eletto ieri pomeriggio il Consiglio di Amministrazione di Acquevenete. A esprimersi è stato oltre l’80 per cento degli azionisti della società (pari a più del 99% dei presenti), senza alcun voto contrario. Riconfermati Piergiorgio Cortelazzo, presidente uscente, e Paola Fortuna (primo cittadino di Pojana Maggiore) in rappresentanza dell’area vicentina. Nel Cda siederanno inoltre il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin, l’ex presidente di Polesine Acque Alessandro Ferlin, il sindaco di Sant’Elena Emanuele Barbetta, il sindaco di Costa di Rovigo Antonio Bombonato, e il consigliere comunale di Ponte San Nicolò Anastasia Nariuzzi. Per il nuovo Consiglio di Amministrazione era stata presentata una lista unitaria, sostenuta da circa il 70% degli azionisti (per statuto è richiesto il 15%). Le nomine del presidente e del vice avverranno nella prima riunione del Cda prevista per la prossima settimana.
L’Assemblea dei sindaci ha nominato anche il collegio sindacale e tutti gli altri organi di controllo di Acquevenete. L’Assemblea di Coordinamento Intercomunale, l’organo che formula pareri preventivi vincolanti su tutti i più importanti atti di gestione e vigila sull’attuazione degli indirizzi, degli obiettivi e dei piani della società, sarà presieduta da Luigi Viaro, sindaco di Lendinara, con Modesto Lazzarin, sindaco di Terrassa Padovana, come vicepresidente. In seno all’Assemblea di Coordinamento Intercomunale sono state costituite altre due assemblee speciali, Ato Polesine e Ato Bacchiglione, che assumeranno decisioni sui temi legati a ciascun territorio. A guidare la prima sarà Ivan Dall’Ara, sindaco di Ceregnano, mentre per la seconda sarà Antonio Ruzzon, vicesindaco di Conselve. Il collegio sindacale, infine, sarà composto da Raniero Mazzuccato, Elisa Magagna e Angelo Capuzzo.
La prima Assemblea dei Soci ha poi approvato il bilancio di previsione per l’anno 2018, già presentato agli azionisti lo scorso 15 dicembre e confermato in tutti i suoi punti chiave. Ammontano a 29 milioni di euro gli investimenti previsti da acquevenete nel 2018 per rinnovare reti e impianti, una cifra che sarà ripartita tra i territori delle due ex società. Per l’Ato Bacchiglione previsti oltre 15 milioni di euro di investimenti, ben più degli 11 milioni di euro investiti nel 2016 da Cvs. Per l’Ato Polesine saranno investiti oltre 13 milioni di euro contro gli 8 spesi nel 2016 da Polesine Acque.
Il budget 2018 è stato impostato per prevedere anche, come annunciato al momento della fusione, una riduzione tariffaria nell’ordine del 2%. In pratica, circa un milione e mezzo di euro a cui Acquevenete rinuncia per abbassare le bollette: una scelta, sottolineano dalla società, resa possibile dalle economie generate dalla fusione. Al centro del budget infine alcuni progetti speciali: il Water Safety Plan aziendale, lo Smart Metering e i sistemi di ricerca delle perdite in rete. In particolare, il Water Safety Plan include studio e ricerca su nuove metodologie di trattamento degli inquinanti emergenti, oltre a un’analisi del rischio sismico dei serbatoi pensili. Dal 1° dicembre è attivo il portale web www.acquevenete.it con tutte le informazioni per l’utenza.