Revolley, alla scoperta di Chiara Pavanello

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Questa settimana ho avuto il piacere di incontrare Chiara Pavanello, giovane e fresca componente del progetto Revolley. Chiara oltre a giocare nella Terza Divisione Redentore, dedica il suo tempo al gruppo di ragazzine dell’Under 12 di cui ora è il massimo punto di riferimento. Noi di Estensione, che crediamo nei giovani, abbiamo approfittato della sua disponibilità e ci siamo fatti raccontare in una piccola intervista cosa l’ha spinta a diventare una promettente allenatrice. Buona lettura.

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1)Quando è cominciato il tuo amore per la pallavolo?

Da quando ero solo una bambina, credo 8 anni. Alcune mie compagne di scuola mi hanno invogliato ad andare con loro ad allenamento e da quel momento non ho più smesso. Quindi facendo un rapido conto è da 15 anni che la pallavolo fa parte della mia vita.

2) Con che allenatore hai iniziato la tua prima esperienza di gioco?

Lorenzo Casara è stato il mio primo allenatore per quattro anni. Aveva instaurato un rapporto così bello con le mie compagne e me da diventare quasi un amico. Lo ricordo con un sorriso.

3) Che tipo di atleta sei?

All’inizio ero molto emotiva, incassavo male un’osservazione dell’allenatore. Ora invece è da qualche tempo che ho imparato a prenderla con la testa e meno con il cuore. Tengo tantissimo a quello che faccio e se decido di prendermi un impegno lo porto avanti.

4) Quando hai deciso di voler diventare un allenatore, cosa ti ha motivato?

È successo quasi 5 anni fa quando ancora non avevo 18 anni e affiancavo Patrizia Rizzo. All’inizio ho frequentato un corso CSI che mi ha permesso di allenare, successivamente ho partecipato ad un corso FIPAV per poter seguire le ragazzine del Minivolley. Due anni fa invece mi sono decisa a prendere il brevetto ALLIEVO ALLENATORE che ora mi permette di allenare dall’Under 12 sino all’Under 18. È stato un momento molto importante, mi ha richiesto tempo e sacrificio. Per ora mi accontento e mi basta questo traguardo, data la mia giovane età preferisco dedicarmi al settore giovanile.

5) Cosa significa per te “essere una squadra”?

Per me squadra significa un gruppo di persone in cui il singolo non deve emergere, ogni membro deve giocare per il gruppo e fare in modo di coinvolgere tutti. Quindi se dovessi definire squadra con una parola userei “coesione”

6) Come motivi le tue atlete?

Sono del parere che le punizioni non servono a nulla, se in casi estremi vengono usate devono essere positive per incitare e non per demolite e buttare giù il morale. Cerco sempre di comprendere il mio gruppo e ricordare loro di non focalizzarsi sull’errore ma andare avanti.

7) In che modo prepari i tuoi allenamenti?

Generalmente preparo l’allenamento un’ora prima, scrivo tutto in un foglio di carta e mi punto in testa un obiettivo che cerco di sviluppare. Nel caso in cui mi trovo con meno ragazzine in palestra cerco sempre di trovare una soluzione e adattare gli esercizi che mi ero prefissata.

8) Come incassi una sconfitta?

Data la categoria in cui alleno è da spettarsi una sconfitta, non ho una squadra composta da super elementi, ma da ragazzine alle prime armi. L’anno scorso la maggior parte delle partite erano delle sconfitte, ma quest’anno con un bagaglio di esperienza in più, si stanno trasformando in vittorie.

9) Meglio giocare bene e perdere o giocare male e vincere lo stesso?

Preferisco sicuramente perdere ma giocare bene, quello che voglio però in ogni caso è il massimo impegno. Insisto sul fatto che non mollino mai anche se l’avversario si dimostra tecnicamente più forte. Non bisogna mollare mai!

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10) Qual è il segreto del tuo successo in palestra?

Il mio successo: la costanza. Generalmente tendo a non urlargli contro ma a motivarle e spronarle a credere in quello cha fanno, anche se le cose non vanno proprio per il verso giusto.

11) C’è qualcuno che ti aiuta in campo?

Nessuno mi aiuta, ma generalmente se ho qualche dubbio o bisogno particolare posso contare sul team Revolley.

12) Quando un genitore mette in dubbio i tuoi metodi o si lamenta perché il figlio non gioca come ti comporti?

Purtroppo mi è successo l’anno scorso ad una partita. Alla fine del match un genitore mi ha richiamata sul fatto che sua figlia non avesse giocato molto secondo lui. Partendo dal presupposto che questa ragazzina dava molta più importanza agli scout che alla pallavolo, saltando gli allenamenti e mettendo scarso impegno in palestra, ho motivato le mie scelte al genitore. L’allenatrice sono io e quindi spettano a me le decisioni, accetto di essere criticata ma fino ad un certo punto.

13) Che squadre hai allenato fino ad ora?

Come ho detto prima, ho inizialmente affiancato Patrizia Rizzo con il Minivolley per poi dedicarmi io stessa a questa categoria. Ora è da due anni che gestisco l’Under 12, e da quest’anno la mia squadra è iscritta al campionato Under 12 in federazione.

RISULTATI DELLA SETTIMANA

Terza Divisione Estevolley 2008 3-0 SALBORO VOLLEY

Terza Divisione Redentore 1-3 GIOVANI 2000

Under 14 GIALLA 0-3 BERTHA VOLLEY MONTEGROTTO

Under 14 ROSSA 3-2 UNIVERSAL DENEB

Under 16 0-3 AGHITO ZAMBONINI

Under 18 0-3 LEALI PD V.PROJECT JUNIOR

Arianna Ferraretto