Questa settimana ho avuto il piacere di incontrare Riccardo Omizzolo, giovane componente del progetto Revolley. Riccardo dedica il suo tempo al gruppo di ragazzine dell’Under 12 di cui ora è il massimo punto di riferimento. Noi di Estensione, che crediamo nei giovani, abbiamo approfittato della sua disponibilità e ci siamo fatti raccontare in una piccola intervista cosa l’ha spinto a diventare un promettente allenatore. Buona lettura.
1) Quando è cominciato il tuo amore per la pallavolo?
Sebbene avessi giocato qualche anno da piccolo, mi sono innamorato di questo sport circa 6 anni fa. Tutto è cominciato con una chiamata da parte di Flavio Tinello che mi chiese di allenare un gruppo Minivolley a Villa Estense e da lì è iniziata la mia avventura.
2) Che tipo di atleta eri?
Diciamo che in palestra non davo proprio il meglio di me, ma alle partite mi impegnavo tantissimo mettendo anima e corpo in quello che facevo.
3) Quando hai deciso di voler diventare un allenatore, cosa ti ha motivato?
Mi ha sempre entusiasmato essere a contatto con i bambini. Per questo, da quando mi sono laureato in Scienze Motorie qualche anno fa, oltre a fare l’allenatore lavoro anche negli asili. Mi dà molta soddisfazione essere il punto di riferimento per un gruppo di ragazzine e accompagnarle per un anno intero. Quando arriva la fine della stagione sportiva noto i loro miglioramenti e so che il merito è mio e questo mi rende molto fiero di me stesso.
4) Cosa significa per te “essere una squadra”?
Per me significa prima di tutto essere un gruppo unito, la pallavolo è uno sport di squadra e io insegno subito alle mie atlete che quando uno sbaglia, in realtà sbagliano tutti, e che non bisogna mortificarsi. “Essere squadra” significa anche rispetto nei confronti degli altri compagni, do molta importanza al rapporto umano, prima di essere giocatori si è persone.
Prima del fischio d’inizio ricordo alle mie atlete che sono qui per giocare, divertirsi e ricordo loro i sacrifici e la fatica fatta in palestra durante gli allenamenti della settimana.
6) In che modo prepari i tuoi allenamenti?
Imposto principalmente gli allenamenti sui loro punti deboli prendendo spunto dai corsi di aggiornamento e dalla mia esperienza personale costruita in questi anni.
7) Come incassi una sconfitta?
Non la prendo molto bene all’inizio, ma poi mi metto calmo e cerco di capire dove ho sbagliato. In questa categoria la sconfitta e la vittoria non pesano più di tanto, preferisco di gran lunga far giocare tutte le mie atlete in modo che socializzino con il campo.
8) Qual è il segreto del tuo successo in palestra?
Non do mai troppa confidenza alle mie atlete, sono loro amico e complice, ma pretendo la massima serietà durante l’esecuzione degli esercizi. Purtroppo per avere risultati bisogna essere severi e lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi.
9) Quando un genitore mette in dubbio i tuoi metodi o si lamenta perché il figlio non gioca come ti comporti?
I genitori che si lamentano ci sono sempre e sempre ci saranno, ma ci passo sopra. A inizio anno metto in chiaro sin da subito che il mio intento è quello di far giocare tutte le atlete e renderle in grado di affrontare tutte le situazioni di gioco. Il mio obiettivo è quello di migliorare l’intero gruppo e non di plasmare dei campioni per arrivare in cima alla classifica di campionato.
10) Che squadre hai allenato fino ad ora?
Ho iniziato con il gruppo Minivolley e ora da quattro anni seguo il gruppo Under 12. Per il futuro non ho chissà quali aspettative, per il momento sono molto contento e soddisfatto del percorso che sto intraprendendo e non credo di volermi spostare dal settore giovanile.
RISULTATI DELLA SETTIMANA
Seconda Divisione Femminile 3-0 VOLLEY POZZONOVO
Under 13 2-1 CANOSSA VOLLEY
Under 14 3-0 VISION VOLLEY A.S.D.
Under 16 3-0 DUEMONTI/LIBERTAS
Under 18 0-3 BLUVOLLEYMEDOACUS
Arianna Ferraretto