E’ la notizia che nelle ultime settimane ha riempito le pagine sportive dei quotidiani locali. Emiliano Bonazzoli, 35 anni, 366 presenze e 88 gol tra Serie A e B, è un nuovo giocatore del Calcio Este. Dovrà sopperire alla partenza di un altro mantovano, il 22enne Kevin Lasagna, passato al Carpi in Serie B e autore di 21 reti – senza rigori – nell’ultimo campionato. Un colpo sensazionale, che ha risvegliato l’entusiasmo degli atestini per la squadra della propria città. Ma chi è il nuovo attaccante giallorosso? Perché è così famoso?
Emiliano Bonazzoli nasce ad Asola, in provincia di Mantova, il 20 gennaio 1979. Cresce nelle giovanili del Voluntas e del Brescia, con cui esordisce in Serie B a 18 anni nel 1997. L’anno dopo arriva l’esordio nella massima serie, sempre con la maglia delle rondinelle, che la stagione stessa retrocedono e decidono di cederlo in prestito al Cesena. Ritorna a Brescia nel 1999-2000, divenendo titolare inamovibile grazie alle 10 reti realizzate in 35 incontri.
La splendida stagione dell’allora 21enne mantovano muove l’interesse delle big di Serie A, su tutte il Parma di Calisto Tanzi, che lo porta in Emilia. I primi mesi sono difficili: Bonazzoli non vede mai il campo e passa in prestito al Verona. Sette gol in 28 presenze convincono il Parma a puntare su di lui, ma l’attaccante non trova spazio, chiuso da campioni come Marco Di Vaio, Adriano, Adrian Mutu e Alberto Gilardino.
Nel gennaio 2003 Bonazzoli lascia il nord per giocare con la Reggina, dove finalmente trova continuità, giocando e segnando molto, prima di passare alla Sampdoria nel 2005. A Genova ci resta per tre anni e mezzo, alternando momenti positivi (come la convocazione e l’esordio in Nazionale nel 2006, contro la Turchia) ad altri decisamente sfortunati (i gravi infortuni del 2005 e del 2007). Chiude la sua esperienza in Serie A nel 2009, a 30 anni, con un semestre sterile alla Fiorentina, prima di tornare a Reggio Calabria per altre tre stagioni.
Nel gennaio 2013 il passaggio al Padova. Con la maglia biancoscudata segna tre gol in 11 partite. Nell’ultimo anno, i trasferimenti prima a Marano Vicentino, in Serie D, e poi in Ungheria, con l’Honved. Poche soddisfazioni e tanta voglia di rimettersi in gioco. “Al ritiro ho pensato – ha ammesso a padovasport.tv – ma il mister mi ha subito spronato a cambiare idea. Sono inattivo da qualche mese e vista la mia struttura fisica impiego più degli altri ad andare in forma, però sono integro. Finché c’è la testa, perché smettere?”. Un inseguimento durato oltre un altro anno quello della dirigenza atestina, che già prima della scorsa stagione aveva provato in tutti i modi a portare l’attaccante sotto l’ombra del Castello Carrarese. Alla fine, la scelta di Bonazzoli era ricaduta su Marano. Questa volta, anche il tentativo in extremis dei Biancoscudati Padova, la nuova società di Serie D che ha preso il posto del fallito Calcio Padova, non è riuscito a ostacolare l’accordo.
“Mi è dispiaciuto non essere confermato a Padova due anni fa e ancor di più mi dispiace per la fine che ha fatto la società, soprattutto per l’ambiente” ha detto il neoacquisto giallorosso. “In fin dei conti, presidenti, allenatori e giocatori passano, mentre quel che resta sono i tifosi e una piazza come Padova meriterebbe ben altri palcoscenici. Nei giorni scorsi sono stato anche contattato dalla nuova società biancoscudata ma ormai avevo già dato la mia parola all’Este e quindi stavolta, collocazione nei gironi permettendo, ci ritroveremo da avversari”. Il guanto di sfida è lanciato. Con un Bonazzoli in più l’Este fa davvero paura. Sono davvero i playoff l’obiettivo dei giallorossi?
http://www.youtube.com/watch?v=Lfmt-8IivTA
Giacomo Visentin