
Un altro controllo a sorpresa del Nas (Comando carabinieri per la tutela della salute) nella provincia di Padova con risultati inaspettati. Il fatto è accaduto domenica scorsa a Brugine, vicino a Piove di Sacco, al termine della gara amatoriale di ciclismo “Uisp del Veneto“, organizzata dalla Gsc Campagnolese. Alla corsa si erano presentati all’incirca 200 cicloamatori; al termine della gara, il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità si è presentato a sorpresa per fare un controllo anti-doping a sei ciclisti amatoriali. Tutti e sei sono scappati, lasciando persino le proprie cose al traguardo pur di non sottoporsi al test.
Questo fatto è sconfortante. Ciò significa che l’uso di sostanze per aumentare il livello delle prestazioni sportive ha intaccato anche il settore dilettantistico. Il termine amatoriale significa praticare una certa attività non da professionista, ma da appassionato. Pertanto ha senso spingersi così oltre pur di vincere? A quelle persone, che si sono volatilizzate pur di non fare il test, interessa veramente praticare quello sport per passione o vogliono solo un’effimera gloria di una gara ciclistica amatoriale? Se queste persone per essere felici e soddisfatte di sé stesse necessitano di vincere una gara barando, allora sarebbe bene che si ricordassero che, per essere veramente felici, bisogna essere onesti e in pace con sé stessi, prima che con le altre persone.
Pietro Zangrossi
Ma non dovrebbero essere squalificsti in automatico?
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