Basket, il Redentore si presenta: 12 squadre e 200 atleti

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12468246_10205250465482270_790430010_nSi è svolto domenica 3 gennaio nella palestra del Patronato Redentore l’Avatar Day, il gran galà della Pallacanestro Redentore, una delle più prestigiose realtà del ricco firmamento sportivo atestino. Tra giochi di luce ed effetti scenici da Nba il Presidente Giacomo Trimarchi ha presentato al pubblico le formazioni, lo staff tecnico e gli atleti della stagione 2015/2016. “Quello appena iniziato è un anno importante, il cinquantesimo di storia per la società e il decimo del torneo Santa Tecla, con cui ogni settembre portiamo il nostro sport in Piazza Maggiore” ha spiegato Trimarchi.

12 le squadre che compongono l’universo biancorosso, partendo dal microbasket fino ad arrivare alla Promozione maschile e femminile, per un totale di 32 allenamenti settimanali (1248 nell’intera stagione, senza contare le partite) e 200 atleti. Tra le punte di diamante sicuramente l’Under 13 allenata da coach Silvio Limena, campione provinciale Csi e prima in classifica (da imbattuta) nel campionato Fip. Ma anche gli Esordienti di coach Claudio Boggian, a quota cinque vittorie su sei partite nella competizione di categoria, gli Aquilotti di coach Alberto Bonantini, impegnati fino a qualche giorno fa nel Torneo della Befana, appuntamento a cui partecipano team blasonati come la Reyer Venezia, la Virtus Siena e la Mens Sana Siena, e l’Under 14 di coach Fabio Baù, lo scorso anno campione provinciale Fip e terza a livello regionale, ora prima e imbattuta nel campionato Fip. Da ricordare, nella passata stagione, anche la splendida avventura dell’Under 19, che dopo essersi affermata come terza forza del basket padovano ha mancato la qualificazione alle Final Four Regionali solo perché la differenza canestri ha sorriso alla Benetton Treviso.

In chiusura di manifestazione i giocatori della Promozione hanno premiato i partecipanti a un altro torneo: il “Coach & Kids”, tenutosi il 28 e il 29 dicembre scorso nelle palestre del Patronato e dell’Itis Euganeo. Fulcro della competizione era il carattere misto delle squadre, composte da atleti di età compresa tra gli otto e i dodici anni e guidate in panchina da alcuni elementi delle giovanili, che per l’occasione hanno indossato per la prima volta i panni di allenatore. Un esperimento di integrazione generazionale, umana e sportiva perfettamente riuscito, assicurano dall’ambiente biancorosso.