Primo banco di prova per Matteo Renzi e per il suo Partito Democratico. Il Presidente del Consiglio si vede costretto a ottenere un buon risultato alle Elezioni Europee di domenica 25 maggio, per evitare una vittoria del Movimento Cinque Stelle, in salita nel consenso popolare, che potrebbe costringerlo a rivedere i suoi programmi e le sue ambizioni dei prossimi mesi.
COME ARRIVA ALLE ELEZIONI EUROPEE – Renzi ha dichiarato di vedere come un successo il raggiungimento di percentuali superiori a quelle ottenute da Bersani nelle elezioni politiche del 2013 (25%) e delle europee del 2009 (26%). In realtà il premier spera di tenere distanti i pentastellati di almeno 5-6 punti percentuali. Le ultime proiezioni vedono il Pd davanti con il 33% dei voti, davanti al M5S fermo al 27%. L’auspicio renziano sembra potersi concretizzare, anche se resta evidente il consenso guadagnato dai pentastellati negli ultimi tempi, in parte dovuto al crollo delle preferenze per Forza Italia. Renzi ha avvertito di non vedere il voto europeo come un referendum sull’operato svolto dal suo Governo. Al centro delle polemiche restano sempre gli 80 euro destinati alle famiglie con reddito inferiore a 1.500€ al mese, oggetto di aspre contestazioni dall’opposizione, che la vede come una mossa prettamente populista. Il premier non ci sta e recentemente ha tentato di spostare il focus sulle riforme completate nei primi mesi di incarico e su quelle da terminare in tempi brevi. Riforme a cui Renzi tiene molto, tanto da allontanare l’ipotesi di dimissioni in caso di vittoria del M5S alle Europee, ma di renderla plausibile qualora non riuscisse gli venisse impedito di ultimare il suo piano di riforme.
DI CHE GRUPPO EUROPEO FA PARTE – A livello europeo, il Partito Democratico corrisponde al Partito Socialista Europeo (PSE), che fa parte della più ampia “Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici” (S&D) di centrosinistra ed è il secondo partito più numeroso del Parlamento Europeo dopo il PPE, il Partito Popolare Europeo, di centrodestra. Il candidato alla presidenza della Commissione europea per l’S&D è il tedesco Martin Schulz, membro del PSE.
I CANDIDATI – Tra i quattordici candidati per la circoscrizione Nord Est ci sono alcuni nomi noti della politica locale e nazionale. La capolista è Alessandra Moretti, fedelissima di Bersani prima e di Renzi ora, molto presente nelle cronache dei quotidiani e nelle ospitate televisive. In terza piazza sbuca il nome di Cécile Kyenge, Ministro dell’Integrazione del governo Letta e protagonista settimana scorsa di un bollente scontro verbale col segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, durante la trasmissione “Anno Uno”. Al sesto posto c’è Flavio Zanonato, ex sindaco di Padova e Ministro dello Sviluppo Economico prima dell’arrivo di Renzi al governo.
Elezioni Europee 2014, candidati Partito Democratico – Circoscrizione Nord Est:
1. Alessandra MORETTI
2. Paolo DE CASTRO
3. Cécile KYENGE
4. Isabella DE MONTE
5. Salvatore CARONNA
6. Flavio ZANONATO
7. Rita CINTI LUCIANI
8. Franco FRIGO
9. Damiano ZOFFOLO
10. Federico VANTINI
11. Elly SCHLEIN
12. Andrea PRADI
13. Andrea ZANONI
14. Nicola DALL’OLIO
IL PROGRAMMA – Il programma del Partito Democratico si chiama “L’Europa cambia verso” e riprende il fortunato slogan “L’Italia cambia verso” che ha accompagnato i primi giorni di Renzi da premier. E’ breve e conciso, ed è sintetizzato in 10 punti cardine:
1. Lavoro al primo posto: investire sui giovani e sulle competenze; re-industrializzare l’Europa; assicurare un salario minimo in tutti gli stati membri dell’UE; favorire le imprese affinché creino occupazioni, tutelando quindi i lavoratori.
2. Nuova politica economica per l’Europa made in Italy: creazione di un fondo europeo per gli investimenti; creazione di un “Patto del progresso sociale” che integri il “Patto di Stabilità e crescita”; riforma della Banca centrale europea; lavoro al centro delle politiche economiche; maggiore flessibilità per gli investimenti; processo decisionale molto più democratico.
3. Finanza al servizio dei cittadini: FTT (Financial Transaction Fax) per tutti gli Stati membri, istituzione di un’agenzia di rating del credito; dimezzamento dell’evasione fiscale da parte della nuova Commissione.
4. Europa sociale, solida e solidale: difendere la libertà di movimento; lottare contro la criminalità organizzata; rafforzare il principio di sussidiarietà; proporre uno schema di benefit per i disoccupati.
5. Principio di uguaglianza: difesa dei diritti delle donne e parità di genere; rafforzamento della direttiva anti-discriminazione.
6. Europa di integrazione e solidarietà: trasformazione di Frontex in un corpo europeo che funga da guardia alla frontiera; aggiornamento dei partenariati già avviati dalla commissione; gestione migliore dell’Europa per quanto riguarda le politiche di mobilità e persona; estensione della cittadinanza per bambini nati in Europa ma di genitori stranieri (ius soli).
7. Introduzione di normative che concedano più potere ai consumatori: lotta allo spreco alimentare; sostegno all’agricoltura e al settore primario; sicurezza alimentare.
8. Diffuso accesso al portale internet: rammodernamento del copyright in ambito europeo; tutela del principio di neutralità della rete; promozione dello sviluppo del commercio online; completamento del mercato unico digitale.
9. Europa più verde: processi produttivi ecocompatibili; finanziamenti per gli investimenti per l’economia verde; riduzione dell’emissione di CO2; riciclaggio dei rifiuti.
10. Europa più forte nel mondo: rilancio della cooperazione euro-mediterranea; sostegno dell’espansione dell’Europa; lotta agli squilibri mondiali e alla povertà.
Potete trovare il programma completo del Partito Democratico per le Elezioni Europee 2014 qui:
https://s3.amazonaws.com/PDS3/allegati/programma%20pd%20europa_DEF_Layout%201_1.pdf
Giacomo Visentin