Cinque nomi, cinque volti e altrettante idee di Europa a confronto.
Per la prima volta i gruppi del parlamento europeo hanno designato in anticipo il proprio candidato alla presidenza della Commissione. Un investimento in trasparenza e impegno, mirato a incrementare la partecipazione degli elettori, avvicinandoli alle istituzioni e alle urne.
GUY VERHOFSTADT
L’ex primo ministro belga Guy Verhofstadt è il candidato dell’Alleanza dei democratici e dei liberali. Tra le priorità ribadite in campagna elettorale, un’Europa federale e più integrata. “Se vogliamo risolvere problemi come il surriscaldamento climatico, la disoccupazione, i prodotti finanziari tossici in arrivo dall’altra sponda dell’Oceano – dice Verhofstadt – abbiamo bisogno di una cooperazione europea, di un’Unione Europea più forte, che possa difendere il proprio modello dalla Cina, dall’India, dagli Stati Uniti”.
SKA KELLER
Unica donna in lizza è l’eurodeputata tedesca, Ska Keller. Insieme al francese José Bové rappresenta i Verdi ed è su di lei che è caduta la scelta per dar loro voce nei dibattiti pre-elettorali con gli altri candidati. “Ciò di cui abbiamo bisogno è un vero investimento nel futuro – dice Ska Keller – in bisogni reali della società, come una transizione ‘verde’ dell’economia, che ci permetta anche di arrestare il surriscaldamento climatico”.
CLAUDE JUNCKER
Candidato dei Popolari Europei, il gruppo che rappresenta le forze di centro-destra, è l’ex primo ministro lussemburghese e presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker. “In quanto capo dell’Eurogruppo ho apportato delle modifiche al Patto di stabilità e crescita – dice Jean-Claude Juncker -, non ciecamente ispirate a una linea di rigida austerità, ma volte a prendere in considerazione anche i trend economici negativi. Io conosco l’Europa. Chi vuole plasmare il futuro deve avere esperienza. E io ne ho”.
MARTIN SCHULZ
Di esperienza nelle istituzioni ne vanta anche Martin Schulz: presidente del Parlamento Europeo dal 2012 e prima dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e democratici, che lo ha designato come suo candidato. “Voglio che l’Unione Europea si assicuri che la legislazione permetta buoni standard di vita anche per le fasce più deboli della popolazione – dice Martin Schulz – e per questo abbiamo bisogno di regole comuni, non di un’iper-regolamentazione”.
ALEXIS TZIPRAS
Più a sinistra nello spettro parlamentare c’è il greco Alexis Tzipras: portabandiera della rivolta del suo paese contro l’austerità, in Europa si propone come alfiere di una visione politica più improntata al sociale e svincolata da quello che chiama strapotere della finanza. “Andiamo al voto per abbattere la barriera del denaro. Andiamo al voto per superare le divisioni fra Nord e Sud: divisioni che uccidono l’ideale europeo. E che uccidono l’Europa stessa. L’Italia uscirà, insieme alla Grecia, da questa crisi, poiché siamo la culla della civiltà europea “, ha dichiarato durante un comizio tenutosi a Bologna il 19 maggio scorso.
Umberto Marsilio