
Lunedì 22 settembre il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, si è recato al Parlamento europeo per tenere un’audizione all’interno della commissione ECON (problemi economici e monetari). In questa occasione Draghi ha presentato le ultime prospettive della BCE sugli sviluppi economici e monetari e ha parlato del nuovo meccanismo di trasmissione della politica monetaria nell’area dell’euro denominato Longer-Term Refinancing (TLTRO).
Secondo il numero uno della BCE, la ripresa economica dell’area euro sta perdendo slancio a causa delle poche riforme, delle tensioni internazionali e della disoccupazione. Rivolgendosi alla politica europea, il governatore ha ammonito i paesi membri sul fatto che “rischi di riforme strutturali insufficienti possono pesare sull’ambiente per gli investimenti” e ha invece ribadito come il “coraggio” nell’attuare le riforme sia l’unica chiave per aumentare gli investimenti. Secondo Draghi “la crisi finirà solo quando tornerà una piena fiducia nell’economia reale, quando le imprese torneranno ad assumere rischi, investire, creare lavoro”. Ma la ripresa economica dipende da molti fattori, che non possono prescindere solo dalla politica monetaria della BCE, e devono invece passare anche dall’attuazione delle riforme strutturali dei singoli stati membri.
Durante l’audizione, si è anche parlato delle nuove misure straordinarie della BCE: i Tltro (Targeted long term refinancing operations), ovvero l’assegnazione di liquidità a basso costo alle banche affinché incentivino la distribuzione di denaro a famiglie e imprese. Per Draghi è ancora troppo presto fare un bilancio sull’impatto del Tltro sull’economia reale. Il governatore ha però ribadito come solo il loro annuncio abbia avuto un effetto positivo sui mercati finanziari.
Andrea Bassan