Schiavonia: il nuovo polo ospedaliero per ora è senza collegamenti

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Immaginate di svegliarvi una mattina. Non vi sentite bene, vi alzate dal letto ma il dolore non accenna a diminuire e così decidete di andare in ospedale. Se siete automuniti prendete la macchina, arrivate al casello della superstrada, pagate e vi dirigete verso l’ospedale di Schiavonia. Nell’altro caso invece potreste usare l’autobus o il treno, se non fosse che entrambe le fermate distano circa più di 3 kilometri dalla vostra meta.

Surreale? Assurdo? No, questa la è la situazione con cui molti anziani e cittadini privi di mezzi propri dovranno fare i conti se non si interverrà rapidamente e in modo efficace.

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Attualmente la situazione è questa: una struttura “abbandonata” in aperta campagna e priva di efficienti allacciamenti stradali con i 46 (e più) comuni che dovrebbero usufruire del nuovo polo ospedaliero di Schiavonia.

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foto.ilgazzettino.it

Il consigliere atestino della Lega Carlo Zaramella  si dice però ottimista: “È naturale che ci possano essere dei problemi in questa fase ma ho grande fiducia nei professionisti e in tutti i lavoratori dell’ULSS: sono convinto che si stiano facendo in quattro per ridurre i disagi e prevedere tutti i possibili problemi. C’è chi sta criticando per il gusto di apparire e chi in silenzio sta lavorando per risolvere tutti i nodi. L’invito quindi è alla pazienza e soprattutto a non dare spazio agli allarmismi. Nelle prossime settimane terremo anche noi monitorati i servizi per i nostri cittadini e verificheremo con puntualità.” Zaramella aggiunge: Abbiamo un ospedale nuovo, che creerà opportunità di lavoro e determinerà lo sviluppo di tutta quell’area: si pensi alla crescita che avranno Sant’Elena e Schiavonia, ad esempio. Questi sono temi importanti per tutta la Bassa e sollevare polemiche lo trovo proprio uno spreco di energia”.

Del parere opposto è invece l’onorevole Giulia Narduolo, del Pd, che ritiene si tratti di una vera e propria “fiera delle assurdità”. “Mi chiedo come sia stato possibile spendere 170 milioni di euro per costruire un ospedale che vuole essere all’avanguardia dal punto di vista medico e strutturale dimenticando di inserire nel progetto le fognature e la rete di collegamento pubblico. Più ci penso e più questa cosa mi fa arrabbiare” attacca la deputata. “Nessuno si è preoccupato di concertare con un po’ di anticipo un piano dei trasporti pubblici, considerando che a poche centinaia di metri esiste la stazione ferroviaria di S.Elena e vi sono diverse linee di autobus Busitalia (ex Sita) che percorrono i comuni della Bassa padovana, transitando anche non troppo distante dall’ospedale. Se la struttura aprisse al pubblico domani, la si potrebbe raggiungere solo in macchina, con buona pace dei progetti urbani del traffico e degli utenti che non dispongono di mezzi propri per spostarsi. Per non parlare degli eventuali percorsi ciclabili, quella sarebbe pura fantascienza”

 Eleonora Zerbetto