
La Valdastico Sud torna al centro delle polemiche. È ormai cosa nota che sotto il manto stradale del tratto sud dell’A31 siano stati sversati illegalmente oltre 150 mila metri cubi di materiali tossici e nocivi, provenienti da lavorazioni industriali. Nelle scorse settimane si è parlato persino di una possibile chiusura del tratto, con conseguente sventramento dell’asfalto e bonifica integrale. Un’operazione che avrebbe costi altissimi, che andrebbero a sommarsi a quelli enormi sostenuti per la realizzazione dell’opera (circa 23 milioni di euro a chilometro).
«Un disastro ecologico annunciato» attacca il Comitato Popolare “Lasciateci Respirare”, che per la giornata di sabato 28 novembre ha organizzato a Santa Margherita d’Adige un sit-in di protesta e una conferenza stampa, affinché «i cittadini della Bassa Padovana tengano alta l’attenzione». Del caso si sta occupando la Procura di Venezia: sul banco degli imputati del processo che inizia il 14 giugno 2016 a Verona c’è l’intero vertice del Consorzio Cerea (Claudio Baraldi, Giuseppe Domenico Travellin e Andrea Faccio). In corso anche l’indagine sul tratto nord, dove tra gli indagati c’è pure Attilio Schneck, il presidente della società Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova.
«Nomi eccellenti dove spiccano politici, industriali, presidenti di consorzi e imprenditori più volte coinvolti in inchieste simili, che si sono gettati sulla realizzazione di un’autostrada costosissima, nociva, e utile più a chi l’ha costruita che alle esigenze di sviluppo del territorio. Le poche migliaia di transiti giornalieri rendono evidente a tutti l’inutilità dell’opera» affondano dal Comitato. La preoccupazione è principalmente per la salute dei cittadini della Bassa Padovana: «Le analisi effettuate hanno rilevato la presenza di centinaia di migliaia di tonnellate di scarti di lavorazione industriale, contenenti soprattutto cromo esavalente. Una sostanza mutagena e cancerogena che una volta raggiunte le falde, potrebbe provocare danni incalcolabili sulla salute delle persone. Il tutto va a collocarsi in un ecosistema, quello delle campagne della Bassa Padovana, che rimaneva uno dei pochi quasi incontaminati e che una perizia richiesta dal Comune di Megliadino San Vitale, per stimare un equo indennizzo per l’esproprio dei terreni, ha definito “bene unico e irripetibile“, che oggi è tagliato per sempre a metà dal tracciato autostradale».
Le richieste di “Lasciateci Respirare”, che saranno ribadite anche nella manifestazione di sabato, sono precise. «Chiediamo che la Magistratura faccia piena luce e individui le responsabilità; che sia attivato subito il percorso della bonifica, ponendo i costi a carico di quelle società e soggetti responsabili diretti ed indiretti; che la Regione Veneto si attivi in ogni modo per affrontare questo gravissimo problema sul quale troppi pensano di stendere un velo di silenzio; che i Comuni attraversati dal passaggio della Valdastico Sud si costituiscano parte civile nei procedimenti giudiziari riguardanti l’utilizzo dei rifiuti nella costruzione dell’autostrada». L’appuntamento con il sit-in (a cui farà seguito la conferenza stampa) è in programma sabato alle ore 11, presso la rotonda di via Umberto I a Santa Margherita D’Adige.