
Jacopo Berti, candidato presidente del Movimento 5 Stelle, l’aveva invitata a sottoscrivere una dichiarazione in cui prometteva, una volta eletta, di ridursi lo stipendio e rinunciare ai vitalizi. Pochi minuti fa Alessandra Moretti ha risposto con un messaggio pubblicato sulla propria pagina Facebook. “Caro Jacopo Berti, come già detto, domani a Limena, presso il mio comitato elettorale, firmerò il documento con cui mi impegno a tagliare stipendi, rimborsi spese, assegni di fine mandato e vitalizi” scrive la candidata del Pd, che invita l’avversario a incontrarla non al bar dell’Hotel Crowne Plaza, come proposto dal pentastellato, ma presso la sede del proprio comitato elettorale: “Credo che il comitato di Limena sia più congeniale di un bar per siglare un serio impegno politico. È da sempre aperto a tutti e lo sarà anche domani. Se vorrai venire, sarai il benvenuto”.
L’ex eurodeputata precisa che l’impegno assunto riguarderà il taglio agli stipendi dei consiglieri e dei membri della Giunta, il taglio dei rimborsi spese, l’obbligo di rendicontazione, l’abolizione dell’assegno di fine mandato e il ricalcolo dei vitalizi già erogati, in modo da ridurli in maniera significativa e ottenere “un ulteriore risparmio di circa 8 milioni di euro all’anno”. Chiaro il tentativo di costruire un asse con il M5S anche per rendersi, forse, più appetibile agli occhi dell’elettorato grillino. “Come vedi, le nostre proposte sono molto simili: io e te siamo gli unici a volere tagli consistenti ai costi della politica. Ma credo che, oltre a prendersi un impegno personale, chi fa politica abbia la responsabilità di modificare le leggi. Per questo gli elettori ci voteranno il prossimo 31 maggio. Se i punti proposti venissero approvati, potremmo avere un risparmio di quasi 60 milioni di euro già nella prima legislatura. Chiedo quindi a te e ai tuoi consiglieri l’impegno a far approvare nei primi 100 giorni di mandato una legge regionale che recepisca tutti i tagli.”
Una proposta in tal senso, in realtà, i pentastellati l’hanno già presentata: l’hanno chiamata “arma di distruzione di casta” e prevede l’abolizione dei vitalizi dei politici veneti. La raccolta di firme è cominciata sabato in tutta la regione. “Se vogliamo che le cose cambino davvero, dobbiamo modificare le regole del gioco. A domani, Alessandra” chiosa la Moretti. Si attende, ora, la risposta di Berti.