Quest’Europa s’ha da fare – Italian Outlook

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A meno di un mese dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, siamo oramai in piena campagna elettorale. Il voto per le europee sarà assai decisivo: esso non solo determinerà inequivocabilmente il giudizio degli italiani su questo Governo, ma anche e soprattutto la percezione che, per l’appunto, le italiane e gli italiani hanno dell’Europa, delle sue Istituzioni,e in primis del ruolo, funzionale o meno, di quest’ultime. Vi sono molte idee di Europa in “ corsa “. Ciò a cui auspico personalmente è la possibilità, per il nostro paese e per l’intera Europa, che si apra finalmente una stagione di “primavera civile”, dopo un lungo “inverno” fatto di crisi, economica e sociale,di rassegnazioni e ahimè pure di disperazioni. 

RENZI: “O LE RIFORME O LASCIO”
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Matteo Renzi tende la mano per chiudere la partita e ricompattare il Pd, compresi i dissidenti di Vannino Chiti che vorrebbero un Senato di eletti. L’ultima offerta del premier ha sortito l’effetto sperato visto che dopo l’assemblea dei senatori Pd di questa mattina, cui era presente anche il premier, lo stesso Chiti ha parlato di «seri passi in avanti».

«Siamo convinti dei punti fermi imprescindibili, ascoltiamo nel merito e nel metodo. La proposta di riforma costituzionale può avere dei limiti ma non accetto che si dica che è una riforma autoritaria», aveva premesso questa mattina Renzi in apertura dell’assemblea. Il premier è entrato nel merito dei singoli punti della riforma messa a punto dal governo e ora in discussione a palazzo Madama: «L’Italicum introduce per la prima volta il ballottaggio che fa chiarezza; l’abolizione del Cnel è un punto condiviso», è stata la premessa. «ll fatto che il Senato si batta per abolire il bicameralismo perfetto è un punto di forza, c’è consenso anche sul no alla fiducia e sul no al voto di bilancio -ha spiegato il presidente del Consiglio-. Resta il tema della composizione: i 21 li rivendico, ma vedo che vengono considerati un’idea sbagliata. Obbediva all’idea di un Senato non solo come Bundesrat. Ma ne prendo atto». Il premier ha sottolineato che «la composizione paritetica tra regioni e sindaci sarebbe stata un valore, l’avrei preferita, è coerente con la storia. Ma è un punto su cui possiamo discutere. Si può operare un riequilibrio». 

BERLUSCONI : “RENZI HA ALZATO LE TASSE, MA MANTERRO’ LE PROMESSE“
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“Nei suoi primi 64 giorni da premier Matteo Renzi ha già aumentato le tasse”. Lo ha affermato il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sottolineando che “tagliare la spesa pubblica è l’unico modo per ridurre la pressione fiscale”. “In nove anni di governo di centrodestra – ha aggiunto – abbiamo fatto 40 riforme”. E ancora: “Abbiamo fatto più noi dei cinquanta governi che ci hanno preceduto dal 1948 ad oggi. La sinistra ha fatto solo controriforme”.

“Non ho mai detto di aver rotto il patto con Renzi”, ha quindi ribadito. “E’ il Pd che ha cambiato le carte in tavola. Le riforme” – ha proseguito – “se si potranno fare con altri e se cioè la sinistra dovesse arrivare a cambiare completamente il suo atteggiamento ultimi 20 anni io sarò lieto di poterle fare con loro. Tra l’altro alcune di quelle le avevamo fatte noi nel 2005 e poi sono state tolte con referendum sciagurato appoggiato dalla sinistra”.

GRILLO : “SE VINCIAMO LE EUROPEE NAPOLITANO SI DIMETTERA’ E ANDREMO AL GOVERNO”
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“Se il M5S sarà votato come primo gruppo politico alle europee dovranno avvenire due cose, immediatamente. La prima è che Napolitano dovrà dimettersi, non rappresenta più da tempo il sentimento del Paese nè la volontà degli elettori”. Così ha parlato Beppe Grillo sul suo blog in un durissimo ‘minipost’ dal titolo-hashtag #Napolitanostaisereno, nel quale chiede, nuovamente, nuove elezioni.  “Potrebbe ritirarsi a Cesano Boscone ed incontrare con tutto comodo una volta alla settimana il noto pregiudicato”, si legge sul blog, a proposito di Napolitano e con riferimento a Silvio Berlusconi condannato ai servizi sociali, “quasi meglio di adesso che deve farlo scomodare al Quirinale”. “La seconda cosa che dovrà avvenire”, ha continuato Grillo, “sono le elezioni politiche anticipate. Il Parlamento è incostituzionale e non ha più alcuna legittimità elettorale. La melassa del Potere cercherà in ogni modo di perpetuare sè stessa, lo sappiamo, ma per loro sarà comunque finita. O noi, o loro!”.

Umberto Marsilio