Capita sempre più spesso, ultimamente, di imbattersi in articoli di giornale in cui si fa riferimento ai soldi, tra i trenta e i quaranta euro al giorno, destinati dallo Stato italiano agli immigrati che mettono piede sulla nostra penisola. Giovedì primo maggio la notizia dei 25 profughi che verranno assistiti e ospitati in alcune strutture dei Colli Euganei è stata condivisa nel gruppo Facebook “Este Padova Italy”, dove ha scatenato un aspro dibattito tra i frequentatori della pagina. Diversi giovani postano sui loro profili trafiletti simili, tratti da testate locali e nazionali, accompagnandoli con commenti tutt’altro che benevoli. Possibile, si chiede indignato l’utente medio, che in una fase così difficile, chi ci governa abbia più a cuore la sorte degli stranieri anziché quella degli italiani? Perché gli immigrati ottengono aiuto e denaro, mentre noi rimaniamo senza lavoro e senza prospettive? Sono domande che viene naturale porsi, leggendo questi articoli. Ma si tratta davvero di informazioni esatte? Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
I numeri dell’immigrazione. Gli immigrati regolari in Italia sono 4,5 milioni. Di questi, metà lavora, mezzo milione è rappresentato da disoccupati, la parte restante da minori e casalinghe. Il problema è riuscire a quantificare il numero di stranieri in condizioni di clandestinità nel nostro Paese dal momento che, non risultando all’anagrafe, è impossibile comprenderli nei censimenti Istat. Alcune fonti parlano di 2 milioni di persone, altre di meno di 500 mila: difficile stabilire chi abbia ragione. Certa, invece, è la crescita del numero di immigrati che, a causa della crisi economica, lasciano l’Italia per cercare fortuna altrove.
Come arrivano gli immigrati. Contrariamente a quanto si pensa, la maggioranza degli stranieri non arriva tramite drammatici viaggi della disperazione, che pure, purtroppo, avvengono, ma attraverso un regolare visto turistico, alla scadenza del quale molti decidono di rimanere illegalmente in Italia.
Quei soldi non sono nostri. I famosi trenta-quaranta euro di cui riferiscono, in modo parziale e impreciso, diverse testate giornalistiche o pseudo tali, provengono da un fondo comunitario al quale contribuiscono tutti i Paesi membri dell’Ue. Se l’Italia non li spendesse (per alcune settimane) in favore dei rifugiati politici o ai richiedenti asilo, sarebbe costretta a restituirli. Inoltre questa cifra non viene “regalata” agli immigrati affinché la gestiscano a proprio piacimento, ma corrisposta alle strutture incaricate di fornire loro vitto, alloggio e assistenza. E’ falso, dunque, che lo Stato privilegia gli stranieri a scapito degli italiani.
La strumentalizzazione politica. Alcuni partiti si servono di notizie errate di questo tipo per ottenere facili consensi. Che il loro slogan sia “Prima gli italiani” o “Prima i veneti”, poco cambia: incanalare la rabbia e la frustrazione collettiva verso lo straniero, indicandolo come principale responsabile di tutti i problemi che ci affliggono, è un’operazione sempre redditizia dal punto di vista elettorale.
Le soluzioni. L’immigrazione è un fenomeno complesso che presenta numerosi punti critici, per i quali non è facile trovare risposte adeguate. Sicuramente deve essere affrontata in modo serio e costruttivo a livello europeo, mentre per il momento ad accollarsi concretamente il problema è solo una parte degli Stati membri. Ma bisogna anche smetterla di parlarne per puri scopi propagandistici e prendere coscienza della realtà. Una realtà che ci pone due fondamentali domande: possiamo ospitare le centinaia di migliaia di persone che si trasferiscono ogni anno nel nostro continente? E, d’altro canto, possiamo abbandonare al proprio destino di sofferenza e disperazione queste stesse persone, in fuga da guerre e persecuzioni che noi nemmeno immaginiamo?
Davide Permunian