Parla l’assessore Pajola: “A Este turismo in crescita. La fusione? Grande opportunità”

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OLYMPUS DIGITAL CAMERA– Raccontaci un po’ di te: chi è Matteo Pajola?

Sono nato e cresciuto a Este. Ho frequentato il liceo Ferrari, mi sono laureato in giurisprudenza e lavoro in banca. La passione per la politica nasce dall’amore per la mia città e dall’incontro con Stefano Agujari Stoppa (vicesindaco, ndr), che mi ha fatto capire cosa sono le Civiche: un gruppo di persone con idee anche molto diverse, ma unito dalla volontà di dare risposte concrete ai problemi della comunità.

– Sei stato nominato assessore allo Sviluppo Economico nell’ottobre del 2013. Te l’aspettavi?

Il passaggio di consegne con Leonardo Renesto (anche lui delle Civiche, ndr) era stato precedentemente concordato e io ho accettato volentieri. L’ottica è quella della crescita: vogliamo diventare sempre più determinanti nel territorio, e questo si può ottenere solo facendo fare al maggior numero possibile di noi esperienze dirette di amministrazione.

– Cosa significa gestire un incarico così delicato in un periodo storico complesso come quello attuale?

E’ difficile. L’assessore non ha grandi poteri ed è fortemente limitato dal Patto di Stabilità. Però noi ci stiamo impegnando per raggiungere obiettivi ambiziosi: la fibra ottica, il teleriscaldamento, la fusione Este-Ospedaletto.

– A proposito di fusione… cosa ne pensi? Sei d’accordo con questo progetto?

Assolutamente sì. Significherebbe creare un Comune più rappresentativo su qualsiasi tavolo politico, più efficiente nei servizi al cittadino, meno costoso e con maggiori possibilità, visto che per due anni eviteremmo il Patto di Stabilità. A coloro che sono perplessi dico di stare tranquilli perché nessuna frazione di Este ha mai perso la propria identità e perché non ci sarà, come ha ipotizzato qualcuno, nessuna espansione di Sesa verso il centro.

– E la fibra ottica?

E’ l’infrastruttura del presente e del futuro: i vantaggi che può garantire sono enormi sia per le aziende, che rafforzerebbero la loro presenza sui mercati esteri, sia per la pubblica amministrazione, che passerebbe completamente al digitale abbattendo i costi.

– Il centro di Este, che ha visto nell’ultimo periodo la chiusura di diversi negozi, è ancora vivo, secondo te?

Soffre, ma è ancora vivo. In generale oggi per i commercianti si è fatta più dura: ci sono meno soldi, c’è la concorrenza dei grandi centri commerciali e la mentalità del consumatore è cambiata. A fronte di tante attività che chiudono, però, ce ne sono anche alcune che aprono ed è compito dell’Amministrazione creare le condizioni ideali per favorirle.

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– Cosa fa in concreto il Comune per sostenere gli imprenditori?

Ci sono diversi eventi che rappresentano un’opportunità anche dal punto di vista economico. Penso per esempio all’Atestina Superbike, a Este in fiore, ai concerti, agli appuntamenti teatrali. Le iniziative sono tante, vanno solo pubblicizzate meglio. E poi c’è il progetto “Este in centro“, che ha l’obiettivo di trasformare le vie della nostra città in un vero e proprio centro commerciale naturale attraverso corsi di formazione e altri interventi finanziati dalla Regione.

– Hai anche la delega al settore turistico. Come sta il turismo a Este?

Fino al 2011, nonostante la crisi, abbiamo avuto una crescita del numero di turisti, sia italiani sia stranieri. I dati dell’ultimo biennio sono provvisori, ma il trend positivo sembra confermato. Una vetrina importante sarà la Mille Miglia, il 16 maggio, che verrà seguita anche dai media nazionali. E’ prevista una prova speciale a cronometro che partirà presumibilmente da Baone e arriverà davanti al Castello Carrarese, per chiudere con una suggestiva passerella delle auto d’epoca per le vie del centro storico.

– Quali sono dal tuo punto di vista i provvedimenti più urgenti da adottare per risvegliare l’economia italiana?

Punterei deciso su un’agenda digitale seria e lavorerei sul Patto di Stabilità: i Comuni che si sono dimostrati virtuosi devono poter spendere le loro risorse e investire su scuole, strade e opere pubbliche. Occorre inoltre detassare il lavoro e le imprese che si occupano di ricerca e sviluppo, favorendo chi fa innovazione. Lo Stato deve rendere la burocrazia più efficiente e soprattutto dare un segnale, perché questa crisi ha ucciso l’entusiasmo e la speranza. I capitali ci sono, vanno fatti incontrare con le idee.

– In chiusura una domanda sul tuo futuro politico: c’è chi a Este ti vede già come il sindaco di domani. Saresti pronto?

Questi sono discorsi ancora prematuri da fare e al momento non c’è nessun piano che va in questo senso. Non si può negare però che nelle Civiche ci siano tante persone capaci che stanno crescendo molto e che sarebbero pronte a candidarsi.

a cura di Davide Permunian