Venerdì scorso, a margine di una serata informativa svoltasi all’Istituto Manfredini di Este, siamo riusciti a rivolgere alcune domande al viceministro dell’Economia Enrico Zanetti (Scelta Civica). Ecco cosa gli abbiamo chiesto.
Buonasera, viceministro. E’ vero che il Governo ha intenzione di tagliare le pensioni di reversibilità?
“Lo escludo nel modo più assoluto. Come ho già dichiarato in più occasioni, non c’è da parte nostra nessuna volontà di agire in questo senso.”
Uno studio recente di Bankitalia rileva come la crescita dei posti di lavoro stabili sia da ricondurre agli incentivi fiscali piuttosto che al Jobs Act. Lei cosa ne pensa?
“L’occupazione non si crea per decreto, la politica può solo dare degli stimoli. E il Jobs Act certamente moltiplica le opportunità, perché introduce una vera flessibilità.”
Il caso di Banca Etruria e delle altre banche coinvolte nei guai finanziari che conosciamo ha danneggiato diversi risparmiatori. Come si può evitare il ripetersi di simili situazioni?
“E’ bene che si crei una commissione d’inchiesta per fare piena luce su quanto accaduto e capire cosa non ha funzionato nei controlli. Lo Stato deve muoversi in due direzioni: minimizzare il verificarsi di questo tipo di eventi garantendo un’azione di monitoraggio efficace e, in secondo luogo, punire chi sbaglia.”
Una delle grandi piaghe italiane è l’evasione fiscale: cosa si sta facendo in concreto per contrastarla?
“Abbiamo lavorato molto per siglare accordi internazionali, come quello con la Svizzera, che favoriscano la piena trasparenza bancaria. A livello nazionale, invece, vogliamo intensificare l’attività di investigazione, ma senza aprire una caccia al gettito che penalizzi i contribuenti onesti.”
In un’intervista rilasciata a “L’Espresso” il noto sociologo Zygmunt Bauman ha evidenziato come la democrazia degli Stati nazionali non funzioni più, a fronte di una serie di fenomeni che mostrano i loro effetti su una scala ormai globale. E’ d’accordo?
“Senza dubbio la politica soffre perché oggi i processi economici hanno una dimensione sempre più mondiale. La risposta a questa crisi non è combattere la democrazia, che invece va difesa nonostante tutti i suoi difetti, ma lavorare per realizzare una maggiore integrazione tra i Paesi. L’Ue non può tornare indietro nel tempo, deve piuttosto andare avanti verso la costruzione degli Stati Uniti d’Europa.”
Grazie, viceministro, e in bocca al lupo per il suo lavoro.
“In bocca al lupo anche a lei. Ne abbiamo bisogno entrambi.”