I giovani e la politica: intervista ad Andrea Bernardini

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Andrea Bernardini, sulla destra, intervistato dal nostro Umberto Marsilio
Andrea Bernardini, sulla destra, intervistato dal nostro Umberto Marsilio

Intervista ad Andrea Bernardini, 21 anni, studente, candidato Sindaco di Monselice alle prossime elezioni comunali per la lista Movimento Cinque Stelle.
Scusi se mi cito, ma un giorno io dissi “credere nella politica significa credere in noi stessi”. Che cos’è per lei la politica? Cosa vuol dire occuparsi del cosiddetto “Bene Comune”?
“La politica è la più alta forma di partecipazione, di associazione, di cooperazione. Aldilà dei valori, degli ideali o dei programmi che un gruppo politico possa avere, l’elemento fondamentale, il perno su cui tutto si poggia è la passione e l’amore, e mi creda non esagero,verso la propria comunità, la propria gente e la propria terra. Una passione che deve essere finalizzata alla realizzazione di opere per il bene pubblico e alla soluzione dei problemi che, ahimè, coinvolgono i cittadini di una data comunità. Croce diceva che “il politico onesto è il politico capace”.”
Sì certo, ma oltre alla passione ci vogliono determinazione, coraggio ed esperienza. Ecco, ma a 21 anni chi glielo ha fatto fare di candidarsi alla guida di un’Amministrazione Comunale? Non ha forse sottovalutato il fattore anagrafico? “Rottamare” è un verbo che va di moda ultimamente, vuole anche lei rottamare qualcuno?
(Ride) “Sinceramente non amo questo termine, detto ciò l’età non fa l’uomo e neanche il politico o l’amministratore. Mi candido per necessità, poiché a mio avviso questo Comune deve avere un cambiamento netto e radicale, e noi giovani non possiamo star a guardare,in uno stato di inerzia, lo svolgersi degli eventi. Possiamo, dobbiamo e vogliamo fare molto.”
Le sue parole sono assai decise… Lei è a conoscenza del fatto che, purtroppo, la politica regala dei sogni che non sempre si avverano. O no?
“Certo, ma non rischiare significa certezza nella sconfitta, perciò ben venga il rischio.”
Il tema ambientale è al centro della sua agenda programmatica. Perché?
“La risposta è semplice: Monselice deve riscoprire la sua vocazione turistica. Il sale del turismo è il paesaggio artistico e territoriale. Ora, noi non possiamo permettere che il nostro Comune venga cementificato sempre di più, la popolazione di Monselice dal 1971 ad oggi è più o meno invariata, ma continuano a spuntare nuove lottizzazioni a danno della superficie agricola utilizzata, che si riduce sempre di più. Ambiente, territorio e paesaggio sono la stessa cosa. Tutelando ciò, si aumenta il prestigio del patrimonio artistico, se quest’ultimo aumenta, aumenterà il turismo, se aumenterà il turismo aumentano le entrate di tutte quelle attività esercenti che vi sono in Monselice e dintorni. Tutto ciò è puramente matematico.”
Che cosa vuol dire, per lei, essere monselicense?
“Per me Monselice è tutto. Io sono nato e vivo qui. Sono fiero di essere monselicense, fiero di avere origini puramente monselicensi, fiero di potermi candidare per chi crede in un rinnovamento della nostra realtà cittadina. Essere monselicense significa appartenere ad una comunità che detiene storia e cultura, una comunità che dovrà essere un punto di riferimento per l’intera Bassa Padovana, ed anche di più, per il Veneto.”
Grazie per il tempo che mi ha concesso, auguri e buon lavoro.
“Grazie a lei.”
Umberto Marsilio