Fusione, M5S Este: “Nessuna informazione a un mese dall’avvio dell’iter”

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este ospedalettoOltre un mese dall’avvio dell’iter per la fusioneera il 5 ottobre – ma ancora nessuna informazione ai cittadini. A dirlo è il Movimento 5 Stelle atestino, che punta il dito sulla foschia informativa che circonda il processo di fusione tra i Comuni di Este e Ospedaletto Euganeo. «Alcuni consiglieri di minoranza e maggioranza avevano dichiarato che la campagna di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza al processo era stata carente in entrambi i Comuni e si erano assunti l’impegno di organizzare incontri ed assemblee pubbliche per sopperire a queste mancanze, ma ad oggi nulla di tutto ciò è stato fatto» ricordano i pentastellati. «Sembra quasi che ci sia una volontà a non divulgare informazioni, a non coinvolgere la cittadinanza, quasi si auspicasse che un esiguo numero di favorevoli alla fusione possa decidere per tutti visto che il referendum non ha bisogno di quorum».

I grillini sottolineano di essere a favore dell’accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti: il via libera a una legge nazionale sulla fusione di questi enti infatti eliminerebbe, in un colpo solo, «una pattuglia ben nutrita di burocrati, quantificabile in 5.702 sindaci, 11.000 assessori e oltre 34.000 consiglieri comunali, con un taglio notevole dei costi della politica». Ma né Este né Ospedaletto «rispondono alle caratteristiche, quindi non vediamo la necessità di fusioni. Non sarebbe più logico pensare che Este possa fondersi con i piccoli Comuni limitrofi come Baone, Sant’Elena, Carceri, Vighizzolo, e che Ospedaletto Euganeo si possa unire con i propri corrispondenti vicini come i Comuni della Megliadina? Siamo sicuri che i vantaggi economici tanto acclamati dalle due amministrazioni possano effettivamente concretizzarsi in maggiori servizi o reali risparmi per le tasche del cittadino? Non vogliamo pensare ci possano essere altri fini diversi da quelli sopra menzionati, magari nell’interesse di qualche singolo privato, politico o di qualche struttura industriale» affermano preoccupati dal comitato di Este.

Preoccupazione che si estende all’eventuale commissariamento dei due Comuni, in caso il referendum non venga indetto entro fine gennaio, rinviando il voto comunale al 2017 («Este sta vivendo un periodo di forte decadenza e molti sono i problemi da affrontare senza perdere tempo») e per la possibile decisione unilaterale della Regione Veneto, affinché «in caso di parere referendario negativo di almeno uno dei due Comuni, si rispetti la volontà popolare e non si agisca in deroga costringendo i due enti a una fusione coatta», visto che i risultati dei referendum sulle fusioni possono essere valutati sia nel loro risultato complessivo, sia sulla base degli esiti distinti per ciascuna parte del territorio diversamente interessato.