ESTE. Il Consiglio comunale atestino venerdì 26 maggio ha approvato la convenzione tra Este e Baone per la realizzazione di uno studio di fattibilità sulla fusione, volto a stabilire se ci siano le condizioni per l’aggregazione. Ora la palla passa al Consiglio baonense, dove il provvedimento approderà martedì sera. Secondo il vicesindaco atestino Aurelio Puato «la stipula della convenzione rappresenterebbe un inizio di dialogo e l’opportunità di far partire uno studio di fattibilità da parte di un soggetto terzo, utilizzando un finanziamento regionale per la copertura delle spese all’80%». Il sì di Baone, però, non è affatto scontato: nei giorni scorsi, infatti, il sindaco Luciano Zampieri aveva giudicato troppo ravvicinata la scadenza del 31 maggio, termine ultimo per aderire al bando, ritenendo necessario «rinviare la proposta a successivi approfondimenti». Nel caso martedì l’assemblea cittadina confermasse la bocciatura, verrebbe meno la possibilità di accedere a questo contributo.
«Pensiamo che i due Comuni abbiano tratti di forte omogeneità: sono entrambi compresi nel Parco Colli, oltre che uniti territorialmente anche per via della posizione delle frazioni di Rivadolmo e Calaone. Inoltre hanno un forte legame a livello demografico, visto che tanti abitanti di Baone lavorano a Este e diversi cittadini di origine atestina risiedono invece a Baone» spiega Puato. «La nostra Amministrazione ha dimostrato in Consiglio di essere aperta a collaborare con Baone per avviare un percorso di verifica, dialogo e soprattutto ascolto dei cittadini – gli fa eco il sindaco Roberta Gallana –. La Regione stessa, oltre a finanziare all’80% lo studio di fattibilità, stabilisce nella Dgr 475 del 14 aprile 2017 i punti cardine del processo, per il quale, rispetto al passato, è stata aggiunta la fase preliminare di sondaggio e ascolto dei cittadini. Pensando ai benefici che deriverebbero dalla fusione, penso per esempio all’arricchimento dell’offerta turistica: unire le peculiarità naturalistiche ed enogastronomiche di Baone con la Este storica e archeologica ci permetterebbe di far nascerebbe un comprensorio ricchissimo di opportunità. Siamo due realtà complementari che si valorizzerebbero a vicenda».
A Este la convenzione ha ottenuto anche il voto favorevole delle minoranze, che hanno proposto con successo un aggiornamento dell’ordine del giorno relativo alla costituzione di una Commissione bilaterale congiunta tra i due Comuni. Questo nonostante venerdì scorso le tensioni non siano mancate, specie tra Gallana e il duo formato da Piva (Pd) e Stoppa (Civiche d’Este). «Credo fortemente nelle fusioni, ma si faccia attenzione a non forzare la mano: se dovesse crearsi uno strappo sarà poi difficile tornare indietro. Tra le due Amministrazioni va avviato un percorso condiviso» ha sottolineato nel corso della discussione l’ex primo cittadino.