ESTE. Dal 2007 a oggi le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera da parte del territorio comunale di Este sono diminuite del 21%, con tre anni di anticipo rispetto all’obiettivo inizialmente fissato per il 2020. Ad annunciarlo è l’assessore all’Ambiente Sergio Gobbo: «Da diversi anni Este sta portando avanti una politica ambientale volta a mitigare gli effetti climatici sul nostro territorio. Ora la prossima sfida è quella prevista dal Piano Clima recentemente adottato, ovvero abbattere ulteriormente le emissioni per raggiungere la soglia del 40% entro il 2030».
L’impegno dell’Amministrazione atestina nel mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici è di lunga data. Già nel marzo 2011, durante il primo mandato di Giancarlo Piva, il Comune aveva aderito al “Patto dei sindaci”, per poi aderire due anni più tardi al “Piano di azione delle energie sostenibili” (Paes), che prevedeva una serie di azioni volte all’abbattimento delle emissioni di CO2 di una percentuale pari al 20% entro il 2020. Le previsioni del Paes includono un monitoraggio biennale delle azioni previste nonché un consuntivo dei risultati raggiunti, da eseguirsi ogni 4 anni.
Lo scorso maggio il Comune di Este è stato tra i primi in Italia a dotarsi di un Piano Clima (Piano di adattamento ai cambiamenti climatici). ll piano prevede 34 azioni che rappresentano i fondamenti e l’orientamento per le politiche ambientali da condividere con tutti gli attori pubblici e privati del territorio. Il prossimo passo sarà l’adesione al “Nuovo patto dei sindaci integrato per il clima e l’energia” e l’adozione del “Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima” (Paesc), il nuovo strumento previsto da tale accordo, che fissa al 40% la percentuale di abbattimento di emissioni di anidride carbonica da raggiungere nel 2030 e affianca alla strategia di mitigazione quella di adattamento ai cambiamenti climatici.
L’obiettivo è quello di incentivare nuove azioni, alcune delle quali erano già previste dal Paes; per esempio, nuove reti di teleriscaldamento, l’aumento dell’efficientamento energetico degli edifici pubblici, l’incremento di nuove piantumazioni, la promozione della mobilità ciclo-pedonale anche attraverso progetti condivisi, la sostituzione del parco auto comunali con veicoli alimentati a metano o biogas, l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici e la promozione della mitigazione ambientale nella cittadinanza mediante campagne di sensibilizzazione.