– Quali sono le linee guida del vostro programma in materia di gestione del territorio?
“Le linee guida del nostro Piano degli interventi, inserito nel PAT (Piano Assetto Territoriale), sono riconducibili alla riqualificazione del territorio, e in particolare al concetto di rigenerazione urbana: si tratta di riqualificare, per l’appunto, tutte quelle aree a ridosso di zone residenziali, un tempo a vocazione industriale, trasformandole in aree di pubblica utilità e, ovviamente, creando un sistema sostenibile di città. Il nostro intervento è mirato agli edifici “esistenti”, visto che, ripeto, il territorio negli anni è già stato abbastanza compromesso e non vogliamo andare a ridurre ulteriormente la superficie agricola.”
– Che cosa intende con Sviluppo sostenibile?
“Noi, oltre a fermare il consumo di suolo, abbiamo l’intenzione di rendere più verde questa città: con SESA abbiamo piantato quasi 3000 alberi, che riducono mezza tonnellata a testa di anidride carbonica l’anno. Crediamo che una città più verde migliori la qualità della vita delle persone, anziani e bambini in primis.”
– L’autonomia giuridica e amministrativa dei comuni, in materia urbanistica, spesso ha portato a degli scempi paesaggistici e ambientali, nonché al ramificarsi di interessi economici tra enti pubblici e privati, ai danni proprio dell’ambiente…
“Certo, molti Comuni negli anni ’70, ’80 e ’90 ne hanno approfittato intascando gli oneri di urbanizzazione e lasciando mano libera ai privati, che compravano la terra dai contadini. Ci si è accorti troppo tardi delle conseguenze che questa cementificazione diffusa e intensa ha prodotto: un paesaggio irriconoscibile, un territorio dilaniato, un ambiente inquinato. Salvare il paesaggio significa valorizzare la nostra città e il territorio atestino, e rispettare questa zona nella sua integrità. Questa sfida non coinvolge solo noi come amministrazione, ma tutti i cittadini di buon senso e che hanno cuore la cura del nostro patrimonio paesaggistico e ambientale.”
Umberto Marsilio