
Uno dei punti salienti del programma del premier Matteo Renzi è da sempre la crescita della banda larga sul territorio nazionale. L’obiettivo è ridurre il digital divide, ossia il ritardo digitale, che l’Italia accusa rispetto alla maggior parte dei Paesi europei. Finalmente, questa parrebbe essere – per usare uno slogan tanto caro al presidente del Consiglio – la volta buona: l’11 febbraio scorso i lavori per la diffusione di una connessione Internet ultra veloce hanno infatti ricevuto l’ok della Conferenza Stato Regioni.
Ad oggi, in Veneto, la banda ultralarga a 30 Mbps – “megabit per secondo”, l’unità di misura che indica la capacità di trasmissione dei dati su una rete informatica – raggiunge il 20% delle unità immobiliari, mentre la connessione a 100 Mbps copre appena il 4%. Percentuali che nel prossimo triennio, in base agli investimenti degli operatori privati, dovrebbero toccare rispettivamente il 61 e il 16%. Una cifra, la prima, molto lontana da quell’85% di copertura prevista entro il 2018 dal piano strategico nazionale. Il governo ha così deciso di velocizzare lo sviluppo della nuova tecnologia, aggiungendo 315 milioni di euro agli 86 che verranno sborsati dalla Regione Veneto, per un totale di circa 400 milioni di euro. I fondi serviranno a coprire tutte le aree “bianche”, con una popolazione attualmente scoperta di circa un milione e 600 mila cittadini.

Tra le zone destinate a essere infrastrutturate ci sono anche le province di Padova e Rovigo. In particolare, sono 54 i Comuni della Bassa Padovana che verranno raggiunti dalla banda ultralarga. Si tratta di Agna, Anguillara, Arre, Arquà Petrarca, Arzergrande, Bagnoli di Sopra, Baone, Barbona, Boara Pisani, Bovolenta, Brugine, Candiana, Carceri, Cartura, Casale di Scodosia, Casalserugo, Castelbaldo, Cinto Euganeo, Codevigo, Conselve, Correzzola, Due Carrare, Este, Galzignano Terme, Granze, Lozzo Atestino, Masi, Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Merlara, Monselice, Montagnana, Ospedaletto Euganeo, Piacenza d’Adige, Pernumia, Piove di Sacco, Polverara, Ponso, Pontelongo, Pozzonovo, Saletto, San Pietro Viminario, Sant’Angelo di Piove di Sacco, Santa Margherita d’Adige, Sant’Elena, Sant’Urbano, Solesino, Stanghella, Terrassa Padovana, Tribano, Urbana, Vescovana, Vighizzolo d’Este, Villa Estense. Una copertura trasversale da ovest a est, dal Montagnanese sino alla Saccisica.
«Sono numeri impressionanti, che potrebbero finalmente mettere la parola fine al digital divide che attanaglia in particolare le aziende del basso Veneto» commenta Giulia Narduolo, deputata del Partito Democratico. «Grazie alla banda larga sarà possibile lavorare con la rete internet da qualsiasi località del Veneto come se si trattasse della rete intranet aziendale. Significa che due uffici dislocati in punti distanti chilometri avranno un’infrastruttura completamente connessa come se si trovassero nel medesimo edificio» spiega la parlamentare originaria di Megliadino San Vitale. «Sono anni che il territorio ci chiede a gran voce di poter disporre di connessioni ADSL che permetterebbero aumenti di produttività e diminuzione di costi. Una connessione a Internet veloce è diventata fondamentale tanto quanto una strada. La banda ultra larga rappresenta un supporto essenziale alle attività produttive per poter uscire dalla crisi, un volano per l’economia e per la qualità della vita. Naturalmente l’intervento non sarà vantaggioso solo per le aziende, ma anche per le famiglie» conclude Narduolo.