Baone escluso dal bando: «C’è il nome di Arquà sul frontespizio dei documenti»

L'errore non è l'unico individuato dalla minoranza consiliare tra le carte del progetto presentato alla Fondazione Cariparo per modernizzare il parco giochi di piazza XXV Aprile: addio a 50 mila euro

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BAONE. Nell’elenco dei 36 Comuni beneficiari del bando “Progetto parchi gioco e spazi verdi” promosso dalla Fondazione Cariparo, i cui risultati sono stati pubblicati lo scorso 12 febbraio, non c’è il nome di Baone. Un contributo da 50 mila euro che sarebbe servito per l’adeguamento e l’ammodernamento del parco giochi di piazza XXV Aprile, l’agorà principale del centro euganeo. Per la minoranza di “Insieme per Baone”, rappresentata in Consiglio da Emiliano Magarotto, Paolo Bottaro, Alessandro Greggio e Giovanna Bonato, l’esclusione non rappresenta una notizia clamorosa. «Condividendo la necessità di ammodernamento di un parco giochi che ormai ha vent’anni, abbiamo deciso di presentare una domanda di accesso agli atti per visionare il progetto» raccontano.

Tra i documenti esaminati, però, ecco la sorpresa: «Sul frontespizio di tutti gli elaborati del progetto è riportato che il Comune di Baone è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e uno dei borghi più belli d’Italia, che ha sede in piazza San Marco 1 e un sito con indirizzo www.comune.arqua.pd.it». Tutti riferimenti sono ovviamente relativi ad Arquà Petrarca, che con Baone fa parte dell’Unione dei Comuni dei Colli Euganei, ma che Baone non è. Un errore grave, ma non è l’unico individuato dall’opposizione: «La cartografia utilizzata continua a riportare una piazza suddivisa in sei, quando ben sappiamo che gli spicchi di verde e i vialetti pavimentati più di 10 anni fa sono otto». E ancora: «Dalla planimetria del progetto si deduce l’intenzione di posizionare le nuove attrezzature nei due spicchi attualmente impegnati dai giochi, senza considerare che quello di nord-ovest, attualmente impegnato da altalena, ponte e casetta del Parco Colli, non termina sul lato piazza con gli alberi, come da progetto, ma con la gradinata realizzata oltre un decennio fa».

Il bando della Fondazione prestava inoltre particolare attenzione agli interventi finalizzati alla realizzazione di parchi gioco inclusivi, accessibili anche da parte di bambini con disabilità, ma «nessuna delle attrezzature previste era pensata per rispondere a questo requisito», così come si è deciso di non procedere alla redazione di uno studio del verde, altra prerogativa del bando. L’ultima perplessità sollevata da “Insieme per Baone” è relativa alla «scelta di pavimentare due spicchi della nostra splendida piazza alberata con 150 metri quadri di pavimentazione gommata con massetto in calcestruzzo armato, il tutto realizzato con uno scavo di 50 centimetri di profondità, con buona pace delle radici degli alberi e pure della capacità di drenaggio di un quarto dell’attuale superficie erbosa». Insomma, una serie di refusi e decisioni poco congeniali che, secondo le minoranze, avrebbero compromesso l’inclusione di Baone tra i beneficiari del bando.

Il sindaco Luciano Zampieri non nega le “sviste” e l’utilizzo di planimetrie non aggiornate sui documenti presentati: «Purtroppo gli errori, ancorché grossolani, possono succedere. Sull’efficienza dell’apparato amministrativo questa Amministrazione si è da tempo impegnata e continuerà a farlo, anche se evidentemente c’è ancora molto lavoro da fare» ammette, puntualizzando che «la richiesta di ammissione al bando non è stata formalmente respinta. La nascita di parchi giochi inclusivi non era un requisito essenziale per la partecipazione al bando, ma di premialità, e non essendo previsto un intervento a livello di aree verdi non era necessario uno studio del verde». Per quanto riguarda la possibile pavimentazione della piazza, infine, «la gomma colata è da tempo utilizzata nei parchi giochi ed è ritenuta, in assenza di prato erboso, la soluzione idonea per usufruire dei giochi in condizioni di sicurezza».