
L’arrivo di una nuova ondata di migranti nella ex-base militare di Bagnoli – San Siro ha riacceso gli animi dei cittadini e delle istituzioni comunali, che giovedì 5 novembre si sono riuniti nella sala polivalente del Comune di Agna per discutere sui possibili provvedimenti da prendere.
I principali ospiti della serata, oltre al comitato “Bagnoli dice no”, erano alcuni sindaci dei comuni limitrofi alla zona interessata dall’affollamento degli hub provinciali di Bagnoli e Cona. Il sindaco di Agna, Gianluca Piva, si trova attualmente a gestire un territorio tra due fuochi, e nonostante non siano stati segnalati particolari problemi finora, fa notare che nessuno si sta occupando di operare un minimo di mediazione culturale, men che meno le cooperative incaricate di gestire l’accoglienza. Il sindaco Panfilo di Cona, Comune in cui è stato collocato il primo hub, racconta dei suoi insistenti, ma vani, tentativi di contatto con la Prefettura, ribadendo in ogni caso l’impotenza decisionale delle istituzioni comunali in questi casi. Situazione analoga per quanto riguarda il comune di Terrassa, che ospita nella frazione di Arzercavalli circa una ventina di profughi, del cui arrivo il sindaco Lazzarin non ha saputo nulla se non fino al giorno del loro collocamento.
Il silenzio delle istituzioni diventa quindi il nuovo grande problema, sentito soprattutto dai cittadini, veri protagonisti dell’assemblea, che intervengono per la maggior parte anche contro l’accoglienza diffusa, sostenuta dal sindaco di Cona, poiché vista come pretesto per continuare la distribuzione dei migranti nei Comuni già coinvolti. “Non c’è un razzismo di fondo”, questa una delle prime frasi pronunciate. Ma se da una parte viene puntato il dito contro la malagestione del governo centrale, dall’altra la ricerca di possibili soluzioni verte esclusivamente sui migranti stessi. Le richieste principali che vengono fatte dal comitato (ronde, illuminazione, coprifuoco) sono tutte volte a garantire l’ordine pubblico. Applausi scroscianti per l’intervento di Roberta Toffanin, consigliere di minoranza di Noventa Padovana, che pone un preoccupato accento sulla necessità di controllo delle attività quotidiane dei migranti, sostenendo che “…hanno dei cellulari e sono già in rete tra di loro, è così che sono scoppiate le primavere arabe”.
Accolto in ogni caso con approvazione anche l’appello conclusivo del sindaco Piva, che auspica la collaborazione di ognuna delle parti in causa per l’ennesimo tentativo di gettare un ponte tra le piccole realtà comunali e la gestione “dall’alto” del governo centrale.
