
Ce lo ricordiamo tutti dov’eravamo, cosa facevamo e con chi quel maledetto 11 settembre 2001. Potrebbe essere diversamente di fronte a un avvenimento che ha segnato il mondo con così tanta forza? Le edizioni straordinarie dei telegiornali che interrompono la consueta programmazione televisiva, l’immagine di una delle due torri in fiamme, le prime confuse e frammentarie notizie sull’accaduto. Poi il secondo aereo che squarcia la seconda torre, il lamento disperato delle ambulanze e lo sgomento che cresce perché diventa di ora in ora più chiaro che non si tratta di un incidente, ma di un attacco terroristico. Alla fine i giganti di cemento collassano, sgretolandosi al suolo assieme alle vite di migliaia di persone. Lì, nel vortice di fumo, polvere e macerie, per qualche istante il tempo si ferma e si tiene, di fatto, il battesimo del nuovo millennio. Matura nefasta la consapevolezza di come i fiumi di sangue che nel corso dei secoli hanno imbrattato la storia non siano ancora riusciti a intaccare a sufficienza la capacità dell’uomo di odiare i propri simili.
Oggi a 16 anni di distanza possiamo dire senza il timore di sbagliarci che da allora non molto, purtroppo, è cambiato. La lucida follia di coloro che si servono di un’interpretazione errata della religione quale arma di potere continua a esigere ovunque il suo macabro tributo di morte. Viviamo sospesi in un limbo di perenne precarietà che mina gran parte delle nostre certezze. L’eventualità di un conflitto nucleare non è poi così remota e nessuno può dirsi al riparo. Nel frattempo, con buona pace di negazionisti, complottisti e produttori seriali di spazzatura informativa, il pianeta ci lancia un soffertissimo grido d’aiuto, chiedendoci di mutare il nostro sconsiderato stile di vita per renderlo sostenibile. Richiesta destinata, probabilmente, a cadere nel vuoto. Viene da chiedersi se ci sia speranza e la risposta è che sì, nonostante tutto, la speranza c’è ancora. È nei 343 vigili del fuoco e nei 60 poliziotti che l’11 settembre 2001 salirono le scale delle Twin Towers per tentare di salvare le persone intrappolate in quell’inferno. È in quella maggioranza silenziosa che ogni giorno compie il proprio dovere con onestà e rettitudine, rinunciando a facili scorciatoie. E in quanti, nel tempo dell’odio facile, fanno la scelta scomoda di tendere la mano.