Io rollo, noi rolliamo, voi RollerEste?!

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Vi è mai capitato di vedere gruppi di persone sfrecciare per le strade di Este, facendo mille acrobazie su delle rotelle? Ecco qui intervistato Davide Roveran, uno dei principali membri del nuovo gruppo di pattinatori della zona.
1 – Chi sei?
Ciao! Sono Davide Roveran, ho 28 anni, sono nato e cresciuto ad Este. Sono un informatico e appassionato di pattinaggio in tutte le sue forme. Con alcuni miei amici ho fondato il gruppo “RollerEste!?“.
2 – Cos’è “RollerEste?!”? Quanti siete?1
“RollerEste?!” è un gruppo di pattinaggio di Este e zone limitrofe, nato tra luglio e agosto 2012; siamo circa una cinquantina di pattinatori, ci troviamo regolarmente tutti i martedì, il “Rollerdì”, alle 20:30 al “campetto rosso” che sta tra via Soster e via Monte Cero ad Este, vicino al nuovo stadio.In questo mese di luglio eravamo circa una trentina di persone ogni martedì, nonostante il tempo variabile.


43 – Che possibilità dà questo gruppo alle persone?

Per ora il “Rollerdì” non è altro che un ritrovo spontaneo di persone con la passione per il pattinaggio, che vogliono pattinare insieme. Non facciamo ancora corsi, anche perché nessuno di noi è qualificato come “Maestro”, ma mostriamo volentieri a chi viene quello che sappiamo fare dando qualche consiglio che può bastare per imparare i rudimenti del pattinaggio. Non solo, possiamo anche consigliare dove comprare dei buoni pattini, che purtroppo, al giorno d’oggi, sono poco diffusi.
Il martedì sera di solito dedichiamo un’oretta e mezza alla pratica di base per i principianti e al freestyle per i più esperti, poi facciamo un giro per le ciclabili e le vie meno trafficate di Este e zone limitrofe. Talvolta pratichiamo anche un po’ di jump, con o senza rampa, e hockeyPresto fonderemo una vera e propria associazione sportiva.
4 – Pensi che tutti possano imparare a pattinare? Senza limiti d’età?6
Ho cominciato a pattinare nell’aprile 2009 quando la mia ragazza, Lucia, pattinatrice anche lei, mi regalò i miei primi pattini in linea. Non ho mai partecipato a corsi di pattinaggio, per un motivo di distanza più che altro. Insieme a lei ho scoperto le pattinate organizzate da gruppi di pattinaggio in giro per l’Italia. Successivamente abbiamo imparato a pattinare in sicurezza con i consigli che ci davano gli altri pattinatori. Vedendo in questi gruppi gente di tutte le età, anche ottantenni, e di varie estrazioni sociali posso dire: sì, si può imparare a pattinare a tutte le età, ovviamente con le adeguate protezioni, onde evitare che le cadute, che fanno comunque
parte di questo sport, si trasformino in infortuni, anche se devo dire che raramente gli effetti di una caduta in pattini sono gravi.

25 – Da che persone è composto “RollerEste?!”?
A pattinare con noi vengono persone di tutte le età: dal teenager all’ultracinquantenne. Come area copriamo un po’ tutta la Bassa Padovana: Este, Montagnana, Pozzonovo, Solesino, ma sforiamo anche nel Vicentino, con cinque o sei persone da Noventa Vicentina che si aggregano a noi. Quest’anno si è aggiunto un nuovo ragazzo di Valencia, quindi diciamo che abbiamo oltrepassato anche i confini nazionali.
6 – Vi trovate solo il “Rollerdì”? Partecipate anche a pattinate più lunghe?
Il nostro gruppo fa parte del PPUG (Piste Pattinabili Users Group), una sorta di federazione dei gruppi di pattinaggio nazionali, che organizza ogni anno un calendario di uscite dove, durante i weekend da marzo a ottobre, ogni gruppo organizza un’uscita in cui sono invitati a partecipare anche gli altri pattinatori. Siamo presenti abbastanza spesso a queste uscite. Inoltre organizziamo frequentemente pattinate nei percorsi migliori della nostra zona, per esempio: percorriamo spesso la parte asfaltata del circuito attorno ai colli euganei o la ciclabile di Noventa Vicentina.

7 – Ci sono molti altri gruppi di pattinatori in Italia o siete i soli? E nelle vicinanze?5

Nella nostra zona non ci sono veri e propri gruppi di pattinatori, a parte il nostro, mentre sono presenti scuole di pattinaggio a Padova, Conselve o Vicenza. Come dicevo prima facciamo parte del PPUG che è una sorta di federazione di gruppi, quindi conosciamo bene i gruppi in giro per l’Italia. Spesso per le uscite ci ospitiamo a vicenda e ci confrontiamo riguardo alle realtà locali, dandoci consigli a vicenda, il che si è dimostrato molto utile alla nascita del nostro gruppo. La nostra pattinata cittadina serale del Rollerdì è comunque, e lo dico con un po’ di orgoglio, una delle più numerose d’Italia, dopo quelle di città come Milano, Roma, Modena e poche altre.
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98 – Avete organizzato pattinate con altri gruppi di pattinatori? Anche di recente?

Oltre a partecipare alle pattinate organizzate dagli altri, poche settimane fa, il 19 e 20 luglio, abbiamo organizzato un weekend a rotelle in territorio atestino: il sabato uno stage di slide e frenate con istruttori federali, e un giro simile a quello che facciamo nel nostro ritrovo abituale; la domenica invece abbiamo organizzato un giro da Este fino a Valbona e ritorno, pranzando al famoso Castello e rinfrescando gli ospiti con una bella “gavettonata”. Nei due giorni hanno partecipato circa 110 pattinatori da tutta Italia, addirittura quattro sono venuti da PescaraA settembre organizzeremo un evento simile tra Comacchio e Ravenna.
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9 – Cos’ha di bello pattinare, secondo te?
Come dice un mio amico “A girare con le rotelle ai piedi ti sembra un po’ di volare”, nel senso che con i pattini ti sembra proprio di avere le ali ai piedi e ti puoi godere l’aria aperta e vivere la tua città tutta in un altro modo.  Rispetto agli altri sport, con i pattini ai piedi puoi fare mille cose: mantenerti in forma come se andassi a correre a piedi o in bici immerso nella natura o sfidare la gravità facendo evoluzioni tra i coni e con le rampe o prendere un dischetto e delle stecche e giocare a hockey o addirittura ballarciIn generale il pattinaggio aumenta la flessibilità del corpo, l’agilità e rispetto ad altri sport è meno traumatico per le articolazioni.
10 – Ci sono pure degli aspetti negativi?
Gli aspetti negativi del pattinaggio non sono di certo le cadute, che fanno parte dello sport soprattutto nei primi tempi, ma posso assicurare che con le adeguate protezioni (polsiere, gomitiere, ginocchiere e magari anche il casco) con il tempo si impara anche a cadere, cosicché le protezioni diventano solo una sicurezza in più negli imprevisti che possono capitare in qualsiasi altro contesto sportivo.
L’unico lato negativo, se così vogliamo chiamarlo, del pattinaggio è che a livello del Codice della Strada non viene riconosciuto come mezzo di locomozione, quindi ognuno di noi quando pattina rischia una multa. Questo è molto sconfortante, perché i pattini sono un mezzo di trasporto ecologico, sicuro (una volta che si impara ad usarli, un po’ come la bici no?) e toglierebbero tante auto dalla strada e dai parcheggi in centro. Attualmente il pattinaggio è “tollerato” dalle forze dell’ordine almeno quando si svolge nelle ciclabili, ma a livello di codice non si potrebbe pattinare neppure lì. Con il PPUG stiamo lavorando per permetterlo e localmente continuiamo a discuterne con le istituzioni.
11 – Altro?
Posso solo dirvi venite a “rotellare” con noi!
 
Per le foto si ringraziano Andrea Zimbelli, Angela VigatoValerio Pellegrini.

 

RollerEste