La primavera corre, i tramonti si fanno sempre più caldi, e, soprattutto arriva il momento delle giornate lunghe, delle notti insonni, della musica e degli amori da lungomare. È inevitabile, a pochi non piace; quella sensazione che ti accompagna dal momento stesso in cui esci di casa fino a quando non torni, è stupenda, alcuni addirittura la chiamano libertà.
Sensazione quest’ultima che, al giorno d’oggi, si allontana più che mai dalla nostra società, che ha reso sterile ogni attività trasformandola in convenzione, spegnendo ogni fuoco di semplicità; solo ciò che è ricercato piace ed eleva.
Questa sciocchezza, però, non ha influenzato i partecipanti dell’evento “Grazie al Rock”, e nemmeno coloro che si sono esibiti durante la serata del 25 aprile, che, con la giusta “ignoranza”, termine ormai inflazionato per la sua strana accezione positiva, hanno intrattenuto il pubblico composto in larga parte da giovani, circa un centinaio.
La prima parte della serata è stata affidata al gruppo “Cren”, che con semplicità ed estrema ironia, ha riportato alla mente di tutti i presenti lo spirito indie old-school; così con un batterista e un chitarrista è volata un’ora circa, a base di White Stripes, Black Keys e canzoni dal forte carattere garage, che ancora una volta hanno dimostrato quanto, alle volte, la tecnica possa essere subordinata allo spirito post-artistico. Dopo l’esibizione di questi pazzoidi, si è passati ad una presentazione della BJJ Urban Skill Combat (Tribano) di Brazilian Jiu Jitsu, rappresentata da Gabriele Rosa ed Enrico Tezzon; l’obbiettivo di questi ragazzi non è di certo mostrare i loro muscoli, bensì di spiegare ancora una volta quanto, anche in una realtà piccola come quella della Bassa Padovana, si possa apprendere un’arte e una disciplina così particolare ed utile. Il presentatore, infatti, ha spiegato come sia una delle migliori tecniche di auto-difesa, oltre ad essere un ottimo sport sia dal punto di vista amatoriale che agonistico; e in effetti i due ragazzi non si limitavano ad una fredda e sterile esibizione, ma mostravano come si svolge un reale combattimento, non risparmiando colpi e prese, la cui complessità e velocità di esecuzione mostrano un’abilità non indifferente. Così dopo spazzate e sudore, un abbraccio tra i due combattenti ha lasciato spazio al gruppo Norwegian Toothpaste, che ha spezzato il ritmo incalzante con una esibizione in acustico. Tra le note di Selah Sue, XX e While She Sleeps, la bravissima Sara (redattrice di Estensione) ha intrattenuto il pubblico con un’ottima prestazione vocale, accompagnata nell’ultima canzone ,”Our Courage, Our Cancer”, da Andrea Visaggio dei Cren ed altri suoi amici, creando un bel quadro di amicizia in un clima disinvolto e molto disinibito.
Prima del gran finale, lo staff ha proposto una pausa cena, ed è stata qui la grande sorpresa: un menù completo composto da piadina, bibita e patatine, a soli 6 euro, un prezzo estremamente onesto, visto i prezzi che si vedono in giro. Per non parlare del mega sconto sulle birre a fine serata, vendute ad un euro, segno che delle volte il successo di un evento vale molto di più della cassa.
L’ultima parte del concerto, con molta simpatia, ha portato la brezza calda di Buenos Aires; gli Espana Circo Este si sono esibiti, creando qualcosa di magico nella notte del 25 Aprile, infatti, trasmettendo la loro grinta, hanno fatto ballare un cospicuo numero di persone a ritmo di folk-punk latinoamericano.
L’emblema della festa è stato proprio quest’ultimo concerto, infatti ha dimostrato ancora una volta che la mentalità aperta e disinibita di chi partecipa, non è follia amok, ma strumento che porta allegria ed entusiasmo. E così su un campo da calcetto si è portata la “siesta”, ci si è potuti sentire tutti più “gauchi”; senza alcun timore di esser giudicati e senza alcuna convenzione, ancora una volta si è gridato: “Viva la Vita”.
Eugenio Bellon