Era il 25 novembre 1960 quando a Ojo de Agua le tre sorelle Mirabal vennero brutalmente uccise su mandato di Rafael Leonidas Trujillo, presidente del governo della Repubblica Dominicana. Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa e Patria Mercedes si erano opposte alla tirannide di Trujillo e così, un giorno mentre andavano a trovare i rispettivi mariti in carcere, furono intercettate e assassinate a bastonate. La triste vicenda diventò l’emblema della violenza sulle donne.
La storia delle sorelle Mirabal, rappresenta un fatto che oggi, a 53 anni di distanza, si manifesta quotidianamente sotto forma di violenza fisica, sessuale, psicologica, economica e stalking. In Italia sono sei milioni e 788 mila le donne vittime di violenza, 652 mila quelle che hanno subìto stupri e 746 mila le donne vittime di tentati stupri. Nella maggior parte dei casi le violenze si consumano all’interno delle mura domestiche e quindi anche i figli, quando non sono coinvolti direttamente, diventano spettatori e vittime di violenza assistita.
In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, il Centro Veneto Progetti Donna inaugurerà, mercoledì 25 novembre alle 11.00 in via Vallesina a Este, l’apertura della nuova sede dello Sportello Donne Deste. Lo sportello atestino si prende carico da due anni a questa parte delle richieste d’aiuto di donne provenienti da tutti i comuni dell’Ulss 17 per un totale di 248 casi nel periodo compreso tra gennaio 2013 e agosto 2015. “E’ un giorno importante perché ricordiamo tutte le donne vittime di violenza e con l’inaugurazione della nuova sede dello Sportello Donne Deste ci impegniamo a dare loro una risposta concreta di sostegno e protezione” afferma la presidentessa Cristina Bastianello.
La Giornata proseguirà alle ore 21.00 al Teatro dei Filodrammatici presso cui andrà in scena lo spettacolo “Il primo uomo” tratto da “L’Homme Semence” di Violette Ailhaud. Il testo, pubblicato nel 2006 in Francia, racconta una storia vera accaduta nel 1852, una vicenda in cui le donne e i loro figli ne sono i protagonisti. “Non è un semplice spettacolo: è un quadro altamente delicato, femminile, impregnato di un amore puro e di simboli. Attrici di età diversa, con esperienze diverse, con immagini diverse e però con una sensibilità comune hanno dato voce a un racconto a più voci, corale, coeso” racconta Marta Avanzi, una delle attrici. L’ingresso sarà a offerta libera a sostegno dello Sportello Donne Deste.